Fiat, operai protestano a Termini: “Gioca l’Italia, noi vogliamo lavorare”

Pubblicato il 24 Giugno 2010 - 19:26 OLTRE 6 MESI FA

Anziché guardare in Tv la partita dell’Italia con la Slovacchia si sono presentati davanti ai cancelli della fabbrica, oggi chiusa per il primo giorno di cassa integrazione prevista fino al 29 giugno, chiedendo di potere lavorare. In questo modo i lavoratori della Fiat di Termini Imerese, un centinaio circa, hanno voluto manifestare il proprio dissenso nei confronti dell’ad del Lingotto Sergio Marchionne che nei giorni scorsi aveva criticato le tute blu per avere scioperato solo con lo scopo di potere vedere la prima gara ai Mondiali della Nazionale con il Paraguay.

Proprio mentre veniva fischiato il calcio d’inizio della gara Italia-Slovacchia, i metalmeccanici hanno mostrato uno striscione con scritto: ”Gioca l’Italia, noi vorremmo lavorare e invece c’e’ la cassa integrazione”. A fianco degli operai c’erano i rappresentanti sindacali di Fim Fiom e Uilm che hanno organizzato l’iniziativa. ”Di fronte al lavoro nulla e’ piu’ importante – dice Luciano Ricotta, operaio del reparto montaggio – Siamo qui per dimostrare a tutti che vogliamo lavorare a differenza di quanto sostiene Marchionne. Non siamo fannulloni, siamo lavoratori”.

Anche Giuseppe Vecchio Pinsone, addetto nel reparto verniciatura, contesta le accuse di Marchionne, ”e’ ingiusto, a noi le partite di calcio non interessano, vogliamo solo il lavoro”. Per il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone, ”Marchionne ha deciso di chiudere la fabbrica a fine 2011 senza preoccuparsi del futuro di oltre 2.200 lavoratori e delle loro famiglie”. ”Il manager continua a dileggiare gli operai – aggiunge – per nascondere la responsabilita’ sua e della Fiat per avere decretato la morte dello stabilimento”.

Per solidarieta’ con gli operai, anche il segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo, ha rinunciato alla partita dell’Italia presentandosi ai cancelli della Fiat. ”Mi sembrava il minimo che potessi fare, anche se sono un tifoso – dice Lupo – Marchionne ha sbagliato ad attaccare i lavoratori e sbaglia quando tenta di ridicolizzare quello che invece e’ un dramma sociale”.