Squinzi (Confindustria): “Il dialogo con la Cgil sia costante”

Pubblicato il 27 Gennaio 2013 - 12:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Il bilancio dei governi degli ultimi anni sul fronte della crescita è magro. La politica adesso non può rischiare di deludere ancora gli italiani” anche perché ”quando si perde nel giro di sei anni quasi l’8% di Prodotto interno lordo e il settore manufatturiero il 25% del volume di produzione non si può più aspettare”.

Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, sottolineando che ora ”bisogna costruire il Paese” e ”ci deve essere l’impegno di tutti”. Compreso ”un dialogo costante anche con la Cgil”. Il ‘Progetto per l’Italia’ presentato dagli industriali ”è un modello economico articolato” con misure ”esattamente quantificate e coperte da un punto di vista finanziario, che servono per ridare competitivita’ al Paese” e non solo ”richieste delle imprese”.

Certo, ”lo Stato deve onorare i suoi debiti e per primo rispettare le regole”. Regole che devono essere ”chiare, con una logica” e ”la loro applicazione rapida e veloce”. Perché ad esempio ”chi delocalizza in Svizzera lo fa perché per una valutazione di impatto ambientale là occorrono 60 giorni, da noi almeno 700”. Quanto alla proposta di lavorare 40 ore in più l’anno ”stiamo parlando di meno di un’ora aggiuntiva a settimana. Pagata il doppio. Il gioco vale la candela. Bisogna essere pragmatici”.

Anche nel piano per il lavoro della Cgil, aggiunge, ”ci sono alcuni obiettivi e misure condivisibili, altre meno”. Ad esempio c’è una visione dell’impresa ”un po’ antiquata” ma c’è ”un importante punto di contatto, il rapporto tra rigore e crescita”. Un ”punto di partenza su cui ci confronteremo con l’obiettivo di riportare al centro dell’agenda l’industria e il lavoro”.