I soldi degli italiani a San Marino nel mirino del fisco

Pubblicato il 19 Marzo 2010 - 17:04 OLTRE 6 MESI FA

San Marino sotto il mirino del fisco. Ad essere marcati stretti saranno i contribuenti con partita Iva che hanno scambi con la piccola repubblica del Titano. Per loro ci sarà una scadenza mensile secondo la quale dovranno comunicare alle agenzie delle Entrate i dati dell’operazione.

Solo chi ha operazioni per un volume d’affari inferiore a 50.000 euro potrà inviare telematicamente i dati ogni tre mesi. E’ questo  il contenuto del regolamento fiscale attuativo dell’articolo uno del decreto incentivi, che contiene norme per il contrasto alla frodi fiscali internazionali nei paradisi fiscali, al quale stanno lavorando i tecnici dell’Agenzia delle Entrate.

Il decreto approvato oggi prevede un check up su chi collabora con paradisi fiscali iscritti nella cosiddetta Black List. Ma la prima applicazione concreta sarebbe proprio su San Marino. Nella comunicazione mensile alle agenzie delle Entrate  dovranno essere forniti i dati identificativi dei soggetti con i quali effettuano l’operazione: la partita Iva se si tratta di un contribuente residente in paesi con questa classificazione, oppure con il codice identificativo per i soggetti residenti a San Marino (dove non c’è partita Iva).

Gli altri dati riguardano il periodo di effettuazione dell’operazione e quello dell’importo. E le sanzioni saranno particolarmente severe: chi non fornirà i dati dovrà pagare una multa doppia rispetto a quanto ora previsto: da un minimo di 1.032 ad un massimo di 2.064 per ogni mancata comunicazione.