Iva, domani l’aumento. Rischio caos scontrini: corsa all’adeguamento

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Settembre 2013 - 09:30 OLTRE 6 MESI FA
Iva, rischio caos scontrini. Corsa all'adeguamento di cartellini e fatture

Iva, rischio caos scontrini. Corsa all’adeguamento di cartellini e fatture

ROMA – Domani, 1 ottobre, scatta l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% ed è corsa all’adeguamento di scontrini e fatture. L’aumento obbliga negozianti e professionisti a fare gli straordinari per aggiornare strumentazioni e prezzi. Il rischio caos scontrini è dietro l’angolo. Il pericolo è che i rivenditori non riescano ad adeguarsi abbastanza in fretta all’incremento dell’1% dell’imposta sul valore aggiunto. Scrive il quotidiano la Stampa:

I prezzi dei prodotti sono decisi dai commercianti in base a varie considerazioni fra cui l’effetto psicologico che può avere sul potenziale acquirente, poniamo, un prezzo di 12,95 euro anziché di 13 . Ma se invece il prezzo di quel prodotto aumenta dell’1 per cento per colpa dell’Iva quella soglia psicologica viene superata e l’effetto voluto si perde. Che cosa faranno i negozianti e soprattutto le reti dei supermercati che hanno, si suppone, le politiche di prezzo più ragionate? Dovranno ripensare tutto e cambiare in un giorno migliaia di cartellini? In alternativa, almeno in certi casi, potrebbero anche decidere di non cambiare nulla e assorbire l’aumento, senza scaricarlo sui consumatori, per non perdere quote di mercato.

Ma Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori, avverte che è meglio non farsi illusioni, e anzi lancia l’allarme:

“Quando c’è stato il precedente aumento dell’Iva, dal 20 al 21%, molti consumatori ci hanno avvertito che prendevano un prodotto allo scaffale dove compariva un certo prezzo sul cartellino, poi andavano alla cassa, e qui veniva loro detto che il prezzo reale da pagare era superiore, perché era scattato l’aumento dell’Iva”.

E questo non si può fare? “No assolutamente, non si può fare. Attenti, consumatori: i commercianti possono farvi pagare solo il prezzo esposto, non possono imporvene uno più alto alla cassa. Se lo fanno, rifiutate di pagare e segnalatelo alle associazioni dei consumatori o alle autorità”.