Marchionne: “Non fermeremo Chrysler per aspettare Fiat”

Pubblicato il 3 Febbraio 2011 - 20:15 OLTRE 6 MESI FA

DETROIT – ”Non posso fermare” Chrysler ”per aspettare altri. E’ impossibile. Qui il treno è partito: abbiamo dato alla Fiat una possibilità in Usa. Se ce la giochiamo male è colpa nostra”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, a margine dell’incontro con il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota.

Negli Usa ”c’è parte del cuore del progetto globale” di Fiat, ”l’altra parte è in Europa” e ”la sfida è collegare i due fili. Se riusciamo a collegarli. Speravo e spero di poterlo fare con Fiat”, ha aggiunto Marchionne, dicendosi ”ottimista” su Fiat e Chrysler. E questo anche grazie al lavoro che lo stesso Marchionne sta facendo per far sì che ”l’asse fra i due paesi si mantenga”. In questo senso – ha concluso – ”continuo a sfondare porte”.

“Il risanamento di Chrysler è cominciato 19 mesi fa e va benissimo. Nel 2011 l’obiettivo è vendere oltre 2 milioni di veicoli, lo supereremo”, continua Marchionne. “Non possiamo chiuderci in casa e pensare che risolveremo il problema in Piemonte o da un’altra parte: il Piemonte ha una multinazionale in casa che va incoraggiata”.

”L’atteggiamento in Europa non aiuta: qui – ha aggiunto riferendosi agli Usa – il discorso politico non lo fanno”.”Mi preoccupa la lentezza dell’Europa”, con ”l’Italia che non tiene il passo”, osserva Marchionne, precisando che Fabbrica Italia, ”come concetto, è stato creato per dare la forza di andare avanti all’economia” ma che ”è necessario condividere gli obiettivi con gli altri, perché non posso farlo da solo”. Marchionne, definendo Mirafiori essenziale, osserva che a Mirafiori è legato anche il futuro dei dipendenti qui. ”Le vittime sono anche questi qui, che hanno la voglia e la capacità” di lavorare, perché ”producendo in Italia si toglie qualcosa qui”, spiega Marchionne.