Mele, ci vendono quelle dell’anno scorso. Inganno perfettamente legale

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 2 Ottobre 2017 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA
Mele, ci vendono quelle dell'anno scorso. Inganno perfettamente legale

Mele, ci vendono quelle dell’anno scorso. Inganno perfettamente legale

ROMA – Mele, ci vendono quelle dell’anno scorso. Non è mica vietato. E sarebbe anche in qualche modo ovvio. Spiega infatti Carlo Bogliotti su La Stampa che il 2.017 è stato un pessimo anno per la raccolta delle mele. Causa tempaccio in forme varie, soprattutto due gelate a maggio che hanno decimato il raccolto, di mele quest’anno ce ne sono relativamente poche da mettere sul mercato e sui banchi vendita.

L’anno scorso invece di mele ce n’erano e ne furono raccolte tante, tantissime. Tante da avanzare, da superare le possibilità di consumo. E quindi sono state immagazzinate, in appositi magazzini dove la temperatura controllata impedisce possano diventare mele avariate, mele cattive. E quindi quest’anno ci vendono, ci stanno vendendo le mele dell’anno scorso. Mica sono cattive.

E allora dove il problema, anzi l’inganno? Il problema è che non esiste l’obbligo di scrivere sull’etichetta la data di raccolta delle mele. E quindi quando compriamo non possiamo sapere se è mela 2.016 o 2.017. Ma se sono buone entrambe, che differenza fa?

La differenza, ed è qui quello che Bogliotti giustamente battezza come inganno perfettamente legale, è che i prezzi delle mele 2.017 sono stati comprensibilmente aumentati fino al 3o per cento perché le mele 2.017 sono scarse. Ma a prezzi aumentati fino al 30 per cento ci vendono e stiamo comprando anche le mele 2.016 che scarse non erano e anzi erano state immagazzinate.

Letteralmente troviamo mischiate sullo stesso banco mele che al produttore e alla filiera quest’anno sono costate di più e quindi sono state aumentate di prezzo e mele che al produttore e alla filiera sono costate l’anno scorso di meno e che ora vengono ricaricate di prezzo senza oggettivo motivo. Si chiama speculazione, non è illegale. Ma sempre speculazione resta quella di immettere sul mercato mercanzie e derrate che si sono immagazzinate in attesa di prezzi maggiorati per farle appunto uscire dai magazzini.

Non è illegale, ma sapere che ci stanno vendendo ai prezzi di quest’anno (maggiorati dagli scarsi raccolti) le mele dell’anno scorso (costate a chi le produce e vende molto meno) dà la sensazione di essere ingannati, raggirati. Nel pieno rispetto della legge ovviamente.