Pomigliano, Sacconi: “Marchionne rispetterà il patto”

Pubblicato il 23 Giugno 2010 - 10:24 OLTRE 6 MESI FA
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Maurizio Sacconi

Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, non prende nemmeno in considerazione l’ipotesi che la Fiat possa fare un passo indietro e decidere di non investire 700 milioni per il trasferimento della produzione della Panda dalla Polonia a Pomigliano. Un’ipotesi che, pure, sembra che il Lingotto stia vagliando in queste ore. “Non voglio nemmeno ipotizzare che Fiat cambi idea – dice il ministro – ho fiducia nella nota determinazione di un manager come Marchionne che saprà certamente rispettare il patto siglato con le organizzazioni che hanno avuto il coraggio di decidere”.

“Ora che l’accordo con il referendum è stato inequivocabilmente approvato  -continua Sacconi – io penso che sia una logica conseguenza l’investimento. Il mio auspicio e che ora si applichi l’accordo in tutti i suoi aspetti e che anche coloro che non lo hanno sottoscritto vogliano accettare la logica della saturazione degli impianti”.

Proprio sul referendum, Sacconi si dice contento perché, sottolinea, “credo si debba essere soddisfatti, perché è un risultato inequivoco. E’ una vittoria netta, secca”. Ma non solo. “Pomigliano – spiega – fa scuola nella disponibilità delle parti sociali a trovare sempre più specifiche soluzioni nelle condizioni aziendali”, altrimenti “succede che solo lo sciocco guardi il dito e non la luna”.

“Il dito – aggiunge – sarebbe guardare il merito”. Alla domanda se l’accordo possa essere esteso ad altre aziende, Sacconi a margine di una conferenza stampa risponde: “Questa è una sciocchezza. Ogni stabilimento ha una sua storia”. Per il ministro “i fatti sono così duri e veri che i problemi causidici vanno in secondo piano”.