Siccità in Usa più alluvioni in Russia uguale… Crisi alimentare mondiale?

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 16 Luglio 2012 - 17:21 OLTRE 6 MESI FA
Siccità nel Midwest degli Stati Uniti (Ap-LaPresse)

CHICAGO – Che me ne importa della siccità a Nashville o se i campi di Baikonur sono allagati? T’importa, t’importa. Se non piove da mesi nel Midwest o se Russia, Ucraina e Kazakistan sono sconvolte dalle alluvioni si genera un effetto domino che arriva a cambiare i prezzi di pasta, cereali, latticini e carne nel tuo supermercato. Proviamo a spiegare come succede.

Le 1016 contee del Midwest americano e le sterminate pianure russe sono i granai del pianeta. Pianeta che secondo un rapporto Ocse-Fao avrà bisogno nei prossimi 40 anni di un aumento del 60% della produzione agricola. Questo perché aumenterà la popolazione, crescerà la richiesta di biocarburanti e s’impennerà il consumo di carne, dovuto all’innalzamento dei redditi in Paesi enormi come la Cina. E come si ottiene la benzina bio o la bistecca? Piantando più cereali per sostenere la maggiore produzione di biocarburante e l’aumento dei capi di bestiame allevati.

Ma l’agricoltura non è tenuta in gran conto dai governi, poi al resto ci pensano le calamità naturali, frutto a loro volta di una scarsa attenzione all’inquinamento e al patrimonio idro-geologico che hanno portato al riscaldamento globale e un impatto più devastante di piogge e siccità.

Il risultato: 23 milioni di tonnellate in meno di produzione di cereali nel 2012, secondo la Fao. Poi: 25 milioni di tonnellate in meno di mais, due milioni di tonnellate in meno di grano, sempre nel 2012. In calo anche le scorte globali per il 2013: 12 milioni di tonnellate in meno.

Un aumento medio del 33% dei prezzi del grano e del frumento, che comporterà aumenti maggiori del prezzo di pane, pasta, carne, latte e latticini. In crescita dell’11% anche il costo del riso.

L’effetto domino non finisce qui, ma ha conseguenze anche sulla speculazione: aumentano le quotazioni di tutte le materie prime alla borsa di Chicago, punto di riferimento mondiale per quel che riguarda le “commodities” (prodotti agricoli o materie prime non lavorate).

Cala la produzione, aumenta la domanda, s’impennano i prezzi: oltre l’acqua e il petrolio sarà il grano una delle risorse più contese dei prossimi decenni. A iniziare dai prossimi giorni. Il Giappone, primo acquirente mondiale di mais, è rimasto senza scorte per l’ultimo trimestre 2012: presto dovrà “fare la spesa”, gli servono 4-5 milioni di tonnellate di cereali.