Rcs. Cucchiani (Intesa Sanpaolo) fa da paciere e aspetta

Pubblicato il 8 Luglio 2013 - 12:51 OLTRE 6 MESI FA
Rcs. Cucchiani, Intesa Sanpaolo, fa da paciere e aspetta

Enrico Cucchiani, ad di Intesa Sanpaolo e consigliere delegato Rcs

ROMA – Rcs. Cucchiani, Intesa Sanpaolo, fa da paciere e aspetta. Indossa i panni del paciere Enrico Cucchiani nella contesa Della Valle-Agnelli e invita a non precipitare i tempi nella valutazione del futuro assetto societario di Rcs e quindi su un eventuale scioglimento del patto di sindacato. L’ad di Intesa Sanpaolo, consigliere delegato in Rcs, suggerisce di attendere la fine dell’aumento di capitale per prendere ogni decisione, confidando in un approccio che consenta una pace tra i soci in lotta per il controllo. Intervistato dal Sole 24 Ore, Cucchiani provare a smorzare i toni, ad abbassare la tensione, sul duello Della Valle-Agnelli.

Sono un figlio dei fiori, sono un uomo di pace e non credo nella guerra. Credo si possano trovare soluzioni ragionevoli nell’interesse della società. Tutti abbiamo a cuore il ripristino di una situazione solida per un grande gruppo editoriale.

Con Della Valle pronto a superare il 20% di Fiat,  ogni possibile destinazione di quote societarie è nel mirino. A chi gli chiedeva delle rassicurazioni che avrebbe ricevuto Diego Della Valle, pronto a superare il 20% della Fiat, da alcuni soci, Cucchiani ha replicato:

Non sono il ventriloquo di Della Valle, ribadisco che la sede opportuna per la sintesi di tutte queste valutazioni sarà alla fine dell’aumento.

La motivazione di questa prudenza non è solo di ordine strategico, per così dire, ma è intrinseca alla natura della banca che dirige:

Se Intesa Sanpaolo aumenterà la propria partecipazione in Rcs dopo l’operazione di aumento di capitale questo non significa che la banca ha l’ambizione di crescere nell’azionariato del gruppo editoriale ma riflette solo il suo ruolo di banca d’affari, facendo parte del consorzio di garanzia. Visto che siamo under writer se ci sarà una quota non collocata sarà temporaneamente in mano a Intesa Sanpaolo, ma questo non riflette una nostra propensione ad aumentare la partecipazione, riflette l’essenza di essere una banca d’affari.