Saldi “mascherati”, promozioni via sms nel periodo di divieto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Giugno 2013 - 08:38 OLTRE 6 MESI FA

Saldi "mascherati", promozioni via sms nel periodo di divietoMILANO – Negozi in crisi e vendite crollate, la promozione arriva via sms. Un messaggino comunica ai clienti le “vendite private”. Vietata la parola “saldi”: dall’8 giugno in Lombardia è scaduta la deroga che permetteva ai commercianti di farli nel mese che precede il vero via alle offerte, e così ci si ingegna come si può.

Tutto pur di arginare il calo dei consumi: tra brutto tempo, freddo e crisi in Lombardia molti negozi hanno avuto ricavi ridotti anche di un quinto, scrive il Corriere della Sera.

Rispetto al primo quadrimestre del 2012 quello del 2013 ha segnato un calo del nove per cento delle vendite in Lombardia, che arriva al 12 per cento a Milano, contro una media dell’11,45 per cento su scala nazionale. Il picco a marzo: meno 20 per cento.

Adesso che è arrivato il bel tempo e magari la voglia di comprare costumi, abitini e sandali i saldi sono alle porte: scatteranno il 6 luglio. Così i commercianti si ingegnano.

Anche perché sono stati proprio loro, o meglio le associazioni di categoria che li rappresentano, a decidere lo stop alla deroga. Un’indagine Swg per Confesercenti ha stabilito che alla maggioranza dei negozianti i saldi quando si vuole non piacciono. Così il divieto è tornato.

Soddisfatti alcuni. Per Giancarlo Morghen, direttore di Confesercenti Lombardia, “i commercianti che non vogliono la deregulation e nemmeno fare regali alla grande distribuzione sono in aumento. Il motivo? Non sono stupidi: hanno capito che i saldi, il 40 per cento del fatturato annuo, hanno ancora un grande potere evocativo. Se li contaminiamo con altre offerte, si perde tutta la loro forza”.

Ma c’è chi, come il numero uno di Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli, boccia la decisione: “La situazione è disastrosa, i magazzini sono pieni di merce. Avevamo bisogno di una spinta e cosa fanno? Bloccano le promozioni. Con il risultato che aumentano i furbi a danno dei consumatori, divisi tra la serie A, informata da email e sms sulle offerte nascoste, e la serie B. Atteggiamento miope. E pasticcio lombardo. È arrivato il momento di rivedere le regole. In tutta Italia”.

 

Del resto su internet fioriscono le offerte di tutto. Allora se il divieto rimane si può tentare con un sms: “Gentile cliente, la informiamo che a partire dal 20 giugno nella nostra boutique si terrà una vendita privata con uno sconto speciale sulle nostre collezioni. La aspettiamo”.