Scorie nucleari: individuate le 52 aree idonee, ma il piano è congelato

Pubblicato il 23 Settembre 2010 - 09:33 OLTRE 6 MESI FA

Dalle colline dell’Emilia al Viterbese, passando per il confine Puglia-Basilicata e alcune zone del Piacentino e del Monferrato: le aree per le scorie nucleari sono state individuate. Sono 52 in tutto, adatte per ospitare i rifiuti radioattivi.

A deciderle è stata la Sogin, società per la gestione degli impianti nucleari controllata dal ministero del Tesoro. Ogni sito è grande 300 ettari e, almeno potenzialmente per ora,  deve offrire anche una zona per i ricercatori, circa mille.

Per ora però il piano per le scorie resta congelato, ufficialmente perché in attesa della creazione dell’Agenzia per la sicurezza del nucleare. C’è chi invece la pensa diversamente, Antonio Filippi responsabile energia del Dipartimento Reti e Terziario della CGIL nazionale dice: « Forse il vero motivo è perché c’è il serio rischio di elezioni anticipate». E il ministro ad interim per lo Sviluppo economico è ancora Silvio Berlusconi.

In ogni caso le Regioni che in futuro accetteranno di accogliere i depositi radioattivi saranno lautamente ricompensate, ma per ora Sogin vuole muoversi con cautela per evitare il rischio di opposizione popolare.

Lo spiega direttore per lo sviluppo sostenibile del ministero dell’Ambiente Corrado Clini al Corriere della Sera: «Dobbiamo evitare quello che è accaduto con il deposito unico di Scanzano Jonico non si può decidere che si va lì se prima non si sono verificate le condizioni di fattibilità».

Quindi per ora l’obiettivo 2013 sembra sempre più lontano.