S&P, Moody’s e gli altri: rating o stalking?

di Paolo Forcellini
Pubblicato il 7 Luglio 2011 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA

foto Ap/Lapresse

Neppure il Bel Paese è stato risparmiato negli ultimi tempi dagli strali delle agenzie. S & P poche settimane fa ha abbassato l’outlook dell’Italia da “stabile” a “negativo” (vale a dire: per ora non ti abbasso il voto ma vedo nuvoloni sul tuo orizzonte). Più di recente è stata la volta della numero due, Moody’s, che ha anch’essa posto sotto esame la classificazione italiana (Aa2) minacciando di rivederla all’ingiù. Pochi giorni fa S & P, non paga, è interventuta mentre stava per essere varata la manovra di finanza pubblica, sostenendo che le misure probabilmente non sarebbero state sufficienti ad evitare un abbassamento del rating. Intervento quantomai inopportuno perché avvenuto a Borse aperte (lo spread dei titoli italiani rispetto a quelli tedeschi è subito salito) e senza che vi fosse ancora un testo definitivo della manovra. Vibrate le proteste della Consob ma, a quanto pare, le agenzie possono dire quel che a loro piace e a qualsiasi ora, mentre i governi e la Ue non possono sottrarsi alla condizione di ostaggi delle suddette. Per inciso, le grandi signore del rating sono tutte americane e l’dea di far nascere nuove agenzie europee indipendenti non riesce a concretarsi.