Ubi banca vara aumento di capitale da 1 miliardo

Pubblicato il 28 Marzo 2011 - 18:35 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – I consigli di Ubi banca hanno approvato la proposta di richiesta di delega per un aumento di capitale fino a 1 miliardo di euro che verra’ sottoposta all’assemblea dei soci. Il collocamento dell’aumento di capitale, che avra’ un impatto positivo di 106 punti base sul Core Tier 1 (il principale indicatore di solidita’ patrimoniale), sara’ garantito da Mediobanca, che agira’ anche da global coordinator e sole bookrunner dell’operazione.

Ubi Banca ha chiuso il 2010 con un utile netto di 172,1 milioni di euro, in calo rispetto ai 270,1 milioni dello scorso anno. Lo si legge in una nota della banca. All’assemblea verra’ proposto un dividendo di 0,15 euro per azione.

La banca prevede che la delega ”sia esercitata a breve, presumibilmente entro l’estate, ove le condizioni di mercato lo consentano e subordinatamente all’ottenimento delle prescritte autorizzazioni”. A seguito dell’aumento, in base ad una simulazione sui dati al 31 dicembre 2010, il Core Tier I si attesterebbe all’ 8,01%, il Tier I all’ 8,53% e il Total capital ratio al 12,23% (a fine dicembre il Core Tier 1 era al 6,95%, il Tier 1 al 7,47% e il Total capital ratio all’11,17%).

Rimane a disposizione del gruppo il ‘cuscinetto’ di capitale rappresentato dal prestito convertibile (la finestra di conversione si e’ aperta lo scorso 10 gennaio) con cui sono stati gia’ raccolti 639 milioni di euro, convertibile gia’ dal 10 gennaio di quest’anno e con scadenza nel luglio 2013, che rappresenta circa 70 punti base di Core Tier 1. Ulteriori benefici potranno derivare dall’adozione del metodo Advanced per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte dei rischi creditizi e operativi.

”Sin dalla sua nascita – si legge nella nota – il Gruppo Ubi ha considerato la solidita’ patrimoniale uno dei piu’ importanti elementi di distintivita’ nel panorama competitivo nazionale. Nonostante il rapido deterioramento del contesto economico, grazie a questa solidita’ il Gruppo ha potuto sostenere da vicino la propria clientela, guadagnando quote di mercato, ha pagato regolarmente dividendi e non ha necessitato di aiuti di stato”.