Record mondiale in Campania: albergo abusivo su pubblico terreno, finanziato da soldi pubblici con fatture false

di Riccardo Galli
Pubblicato il 18 Febbraio 2011 - 15:54| Aggiornato il 21 Febbraio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Lo Stella Maris visto dall'alto

NAPOLI – La nuova frontiera dell’abusivismo edilizio ha un nome: Stella Maris. Una megastruttura alberghiera, valore 25 milioni di euro, costruita senza alcuna licenza su 20 ettari di boschi di proprietà della Regione, quindi in teoria di tutti, grazie anche a finanziamenti pubblici ottenuti con un giro di fatture false. Ciliegina sulla torta il residence lavorava senza alcuna autorizzazione amministrativa e sanitaria. Come lo definisce La Stampa, un abuso al cubo.

Teatro dell’eccezionale performance abusiva è la Campania, la regione dove ogni giorno spuntano sedici case illegali, dove un terzo di quelle costruite negli ultimi dieci anni è fuorilegge e i comitati che reclamano un nuovo condono si autodefiniscono “Amici del territorio”, e se questi sono gli amici…

Il residence Stella Maris rappresenta però un salto di qualità anche per un territorio martoriato come quello campano. Scoperto dalla Procura di Napoli nella zona flegrea a nord del capoluogo è davvero l’abuso perfetto, un abuso triplo, un virtuosismo dell’abuso. Un mega villaggio turistico sul mare costruito senza autorizzazioni, ottenendo finanziamenti pubblici indebiti con fatture false e, per giunta, in una zona boschiva tutelata, di proprietà della Regione Campania. Un vero e autentico capolavoro. Il complesso è un quattro stelle in grado di ospitare circa 1500 persone che si presenta come “una scelta attraente per i turisti alla ricerca di comfort, amanti della calda ospitalità a Napoli”. Avvolto in un ameno bosco di pini e lecci, quello che in teoria era della Regione, quindi pubblico, di 20 ettari, con Ischia e Procida a fare da cornice all’orizzonte, al residence Stella Maris non manca di niente: ristoranti, pizzerie, centro commerciale, beauty farm, campi sportivi, spiaggia attrezzata, discoteca, sala giochi, palestra, uffici, depositi, minimarket e piscine. Certo, non manca niente a parte le autorizzazioni edilizie e le licenze, ma questi sono dettagli che non possono e non devono fermare lo sviluppo economico.

Gli intraprendenti imprenditori che hanno messo in piedi questo abuso degli abusi si sono però lasciati prendere un po’ troppo la mano. Non perché hanno trasformato un campeggio in una piccola, neanche tanto piccola, città del turismo, non perché hanno occupato un territorio che in teoria non poteva essere privatizzato e nemmeno perché hanno ricoperto di cemento una zona soggetta a vincoli ambientali, paesaggistici e archeologici, ma perché hanno chiesto, attraverso fatture false naturalmente, finanziamenti pubblici per realizzare il loro sogno. Secondo gli inquirenti la società Stella Maris ha percepito indebitamente, attraverso fatture per operazioni inesistenti, perizie tecniche e autocertificazioni false, 383mila euro, di cui oltre 245mila euro erogati per l’ampliamento del villaggio.

Proprio dagli accertamenti sul finanziamento pubblico è partita l’inchiesta giudiziaria della Procura di Napoli che ha portato al sequestro del complesso per ipotesi di reato che spaziano dalla lottizzazione abusiva alla truffa aggravata, dal falso materiale e ideologico alla costruzione in assenza di autorizzazioni, più vari illeciti fiscali. Secondo i magistrati “tutti i lavori edili, consistiti nella realizzazione di 108 nuovi bungalow oltre ai 184 già esistenti, erano avvenuti in assenza di ogni autorizzazione e/o licenza edilizia. Ancor più sorprendente è stato accertare che in realtà l’intero complesso turistico era stato realizzato abusivamente” e anche le attività alberghiera, commerciale e di ristorazione erano prive di autorizzazioni amministrative e sanitarie. In fondo c’è troppa burocrazia.

Un sogno, quello del residence Stella Maris, che l’inchiesta della Procura rischia di soffocare troppo presto. I gestori del complesso hanno ricevuto la notizia del sequestro mentre erano impegnati nella promozione del loro villaggio alla Borsa Internazionale del Turismo, che si sta svolgendo alla Fiera di Milano, dove avevano affittato uno stand. Ma non si devono preoccupare, il Governo ha pensato a loro e a tutti gli abusivi già prima che la Procura si muovesse per mettergli i bastoni tra le ruote e nel decreto mille proroghe, già passato in Senato e pronto a sfondare anche alla Camera blindato dalla fiducia, ha inserito una norma che prevede lo stop agli abbattimenti delle prime case abusive in Campania, anche di quelle già colpite da sentenza penale definitiva. Il Governo del fare a fianco dei cittadini operosi.

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