Frequenze tv, Pier Silvio Berlusconi: “Siamo tornati ai tempi di Prodi”

Pubblicato il 19 Aprile 2012 - 10:26 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 19 APR – ''La nuova gara per le frequenze? Cosi' com'e' congegnata rischia di escludere Mediaset in partenza. E' assurdo. Sembra di essere tornati ai tempi in cui Paolo Gentiloni era ministro''. Cosi' il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi intervistato da Repubblica.

''Vedremo piu' avanti se presentare la nostra offerta – aggiunge -. Ma di sicuro combatteremo fino in fondo per difendere il sacrosanto diritto di essere ai nastri di partenza''. Il tetto ai cinque multiplex, dice, ''rischia di mettere fuori gioco prima del via sia Mediaset che la Rai. Un assurdo visto che siamo le due aziende italiane che investono di piu' in contenuto e in frequenze''.

In teoria, prosegue, Mediaset non ha nemmeno bisogno di quelle frequenze ''ma si tratta sempre di un valore in vendita ed e' fondamentale non perdere opportunita' come queste in un mercato che sta cambiando molto rapidamente''. Per Pier Silvio Berlusconi il 'beauty contest' ''era una procedura che ricalcava quello che e' stato fatto nelle gare per le frequenze in quasi tutto il resto d'Europa'', mentre non crede che alla fine l'asta ''dara' i risultati di cui si parla in questi giorni'' e si rivelera' ''un boomerang'' per lo Stato.

E infine parla della situazione aziendale: in tre anni Mediaset dovra' risparmiare 250 milioni di euro ma senza ''terapie d'urto sul personale''. La pubblicità' in calo a novembre-dicembre con le dimissioni di Silvio Berlusconi da premier? Solo ''una coincidenza''.