Megaupolad: ricatti e finti risarcimenti, le truffe via email

Pubblicato il 22 Marzo 2012 - 08:52 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C’è una truffa tramite email. Una truffa che riguarda i risarcimenti di Megaupload, il sito di file-sharing chiuso dall’Fbi. In Germania e negli Usa sta crescendo infatti il numero delle comunicazioni via mail a persone accusate di aver violato vari copyright grazie appunto alla piattaforma di condivisione. In queste comunicazioni si chiede loro di pagare una determinata cifra per evitare di passare, a livello legale, guai ulteriori.

Secondo il sito TorrentFreak la prima delle truffe riguarda i vecchi utenti Megaupload. Costoro ricevevano le email di “accusa” da parte di un ufficio legale tedesco, ovviamente falso, che richiedeva per conto dei suoi assistiti il rimborso per i copyright violati. Peccato però che manchi qualsiasi riferimento ai dati “rubati”. Ovvero: non si sa per cosa si dovrebbe pagare una “multa”.

La seconda truffa invece è operata da un malware che prende possesso del vostro browser reindirizzandovi sulla pagina di un’organizzazione (anche questa falsa) tedesca anti-pirateria, chiamata GVU. La pagina fake presenta un elenco di alcuni prodotti “rubati” e chiede il pagamento di 50 euro tramite PaySafeCard per regolare la posizione.

A realizzare queste cyber-truffe sono gli scammer. Per “scam” s’intende un tentativo di truffa perpetrata coi metodi dell’ingegneria sociale, in genere inviando una email nella quale si promettono grossi guadagni in cambio di somme di denaro da anticipare. Lo scammer è quindi colui che mette in pratica questa mossa.

Può sembrare assurdo, ma sono molte le persone che cadono inconsapevolmente in queste truffe. Spesso gli utenti pagano pensando a quanto hanno “rubato” ritenendo comunque la cifra un giusto compenso per i mesi di film goduti a sbafo.