Falsari “Napoli group” i migliori: banconote da 300 euro spacciate in…Nord Europa

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 15 Dicembre 2016 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA
Banconota da 300 euro, falsari napoletani osano: arrestati

Banconota da 300 euro, falsari napoletani osano: arrestati

MILANO –Falsari e banconote false, a Milano hanno messo le manette ai migliori. Fabbricavano infatti banconote false che ingannavano controlli elettroni e bancomat e in una sorta di delirio di onnipotenza erano arrivati a produrre e smerciare banconote da 300 euro in…Nord Europa. Un grande “sfizio” per il “Napoli group” piazzare al Nord proprio Nord la banconota per i fessi proprio fessi.

Genio e sregolatezza. Se non stessimo parlando di reati e malviventi l’accostamento sarebbe d’obbligo, ma nel caso della banda di falsari finita in manette nel milanese avrebbe un’accezione troppo positiva che questi non meritano. Professionisti della contraffazione, attivi in tutta Europa e studiati dagli esperti americani che però, forse inebriati dalla loro stessa abilità, immettono sul mercato una banconota che non esiste, da 300 euro, esponendosi a rischi tanto grandi quanto inutili.

I militari del comando carabinieri antifalsificazione monetaria hanno scoperto a Melegnano – raccontano le cronache di oggi – in un appartamento insospettabile, una tipografia clandestina, un vero e proprio centro di produzione di valuta contraffatta. A finire in arresto è stato Antonio Bardetti, 35 anni, di origini napoletane, residente da tempo nel Milanese. L’uomo dovrà rispondere di falsificazione, spesa e introduzione nello Stato di banconote contraffatte. Due complici, residenti in zona e incensurati, sono stati denunciati in stato di libertà per i medesimi reati. Nella tipografia sono state sequestrate svariate centinaia di banconote false, tra euro e dollari, e tutto l’occorrente per riprodurle. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrate 800 banconote false da 10 euro, 205 da 20 euro e 33 da 50 euro già impacchettate, oltre alle stampanti laser e ai nastri che servivano a simulare gli ologrammi.

Quella scoperta non era in realtà che una ‘filiale’ di un’organizzazione di falsari attiva in tutta Europa e con la sua sede centrale a Napoli: il cosiddetto ‘Napoli Group’. Un’organizzazione considerata tra quelle più pericolose, vista l’abilità nel contraffare le banconote. Il livello degli euro falsi sequestrati era infatti così alto da ingannare anche i distributori automatici e molte delle macchinette utilizzate nei negozi per accertare la bontà della banconota. E persino gli esperti del servizio di sicurezza Usa hanno chiesto di visionare i prodotti, visto che tra il materiale sequestrato c’erano anche dollari, proprio in virtù delle note capacità del gruppo.

“Parliamo di esperti della contraffazione, in grado di realizzare banconote quasi perfette – ha dichiarato Francesco Ferace, a capo del Nucleo antifalsificazione monetaria dei carabinieri -. Un esempio è la creazione e la produzione di una banconota da 300 euro, che è stata smerciata nel nord Europa”.

La domanda è d’obbligo: ma perché esperti di cosi alto livello, seppur in ambito criminale, dovrebbero immettere sul mercato una banconota che non esiste? La ‘bontà’ dei soldi falsi si misura in relazione alla loro capacità di superare i controlli, e non a caso creare monete in grado di essere accettate dai distributori automatici e di passare il check delle macchinette anti-falsi è dimostrazione dell’abilità del Napoli Group. Controlli che una banconota da 300 euro non potrà mai passare e che anzi, qualsiasi persona o quasi, potrebbe smascherare.

Eccesso di confidenza e troppa sicurezza nelle proprie capacità e nella sostanziale impunità? Forse. O forse quella sregolatezza e follia che spessa si abbina alle grandi doti artistiche, e in fondo falsificare il denaro è, a modo suo, un’arte. O forse, più semplicemente, una voglia matta di “sfiziarsi” piazzando le banconote di fantasia, la banconota che non c’è ai più…creduloni (la parola esatta ha la stessa desinenza ma non è proprio creduloni).