Buon Natale, soprattutto al Natale

Pubblicato il 23 Dicembre 2015 - 13:54 OLTRE 6 MESI FA
Buon Natale, soprattutto al Natale

Buon Natale, soprattutto al Natale

Buon Natale, Natale se lo merita. Natale che è sempre uguale e per questo è sempre buono. Natale che con dolcissimo esercizio di forza ci avvolge, ci stringe, ci costringe e avvince nell’essere, più che in festa, in pausa con il non meglio di noi stessi. Buon Natale dunque, ovviamente a tutti perché nulla vi è di più ecumenico del Natale.

Buon Natale ai moltissimi che lamentano e mugugnano. Di cui lamentarsi c’è parecchio, il mugugno è ormai praticato come la prima virtù civile, una sorta di vagito civico che si emette fin da neonati. Però, lamentosi e mugugnanti, lo sapete anche voi che questo Natale è meno peggio, un po’ meglio di quelli degli ultimi anni. Lo sapete, si vede, è nelle cifre e nelle cose. Gira qualche soldo in più, si spende un po’ di più, si va in vacanza un po’ di più, si regala un po’ di più. Soprattutto ci si aspetta dall’anno che verrà un po’ di più di quanto ci si aspettava dal 2015 a Natale 2014. E’ così anche per voi lamentosi e mugugnanti a torto e a ragione. Tranquilli, sereni, non siete costretti ad ammetterlo che va un po’ meno peggio o un po’ meglio. Potete consumare il buon Natale piangendo miseria, affettando rancore, mostrando le stimmate dei soprusi ricevuti. Come sempre, senza cambiare abitudini. Magari con un maledetto brindisi in più…Così, tanto per non litigare troppo con la realtà, pur mantenendo il punto… del lamento e del mugugno.

Buon Natale a quelli che infiocchettano e spargono fumo. Venderlo il fumo lo vendono poco. Ma ne producono infinite varianti di fumo colorato e profumato. Sono i fratelli separati alla nascita di quelli del lamento e mugugno. Entrambi i gruppi condividono la ferrea e ferma convinzione che la realtà non esiste, esiste solo come la racconti e come te l’aggiusti.

Buon Natale a quelli che fanno le vittime e non lo sono, cioè a una gran parte delle vittime ufficiali di ingiustizie varie.

Buon Natale alle vittime vere di ingiustizie sociali o private. Sono tante ma la massa dei vittimismi nazionali spesso le sommerge, perfino le espelle dalla cronaca e dai soccorsi. Buon Natale due volte alle vittime vere. Due volte perché va a loro il Buon Natale che togliamo a chi fa loro danno.

Buon Natale da togliere o spedire comunque a chi (in crescita) racconta la pavida balla secondo cui una festa cristiana è più prudente e rispettoso non celebrarla come cristiana perché magari uno di altra religione si offende? Cristianamente il Buon Natale va esteso anche a loro. Cristianamente…però razionalmente non lo meritano. Non perché hanno un’opinione sbagliata ma perché la raccontano proprio storta. Hanno paura ma fanno finta il loro timore sia lucidità, travestono niente meno che ad democrazia e civiltà l’abdicare in fretta e furia a democrazia e civiltà. Natale, 25 dicembre, sole invictus al tempo dei romani, data e festa pagana, quindi cristiana, quindi laicissima festa dei doni con celebrante Santa Claus/Babbo Natale. Meraviglioso miscuglio, amalgama e sintesi. Se qualcuno non vuol chiamare Natale il Natale, diffidate di lui. Uomo o donna che sia, può avere solo due religioni: o quella di un solo dio è buono ed è buono perché stermina gli altri dei e uomini, o quella della totale equivalenza degli usi e costumi…facciamo infibulazione uguale minigonna?

Buon Natale ai tele cronisti del calcio che dicono sempre “può fare la differenza” senza mai spiegare come si calcia la “differenza”. Buon Natale alle voci dei telegiornali che una ne indovinano e cento ne sbagliano, tanto chi se ne accorge in redazione e fuori (una delle ultime: facilitazioni a famiglie con più di tre figli minorenni, era con tre figli minorenni, senza più…). Buon Natale ai pellegrini che vengono a Roma per il Giubileo, ma di un Buon Natale più di loro hanno bisogno quelli che a Roma ci vivono, facciamo ci sopravvivono.

Buon Natale a chi è sbarcato qui scappando dalla guerra. E a chi è onestamente preoccupato ne sbarchino troppi. Buon Natale al mezzo milione in più dell’anno scorso che ha avuto finalmente un contratto di lavoro fisso. E Buon Natale ancor di più agli ancor di più che lavoro o contratto non hanno. Buon Natale alle mamme, ai bambini, ai papà e ai nonni. Ai single e alle coppie e ai gay. Buon Natale anche alla Befana che il Natale ha da tempo quasi rottamato. Buon Natale alla fine al Natale, il bambino più vecchio e più buono che ci sia al mondo.