Natale di Giuseppe Conte. Sobrietà o procurato allarme?
Pubblicato il 22 Novembre 2020 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA
Natale e i piani di Giuseppe Conte. Il presidente “sobrio”. La socialità scatenata. E la guerra del panettone.
Sobrio Natale. Da Palazzo Chigi è piombato sugli italiani questo affascinante aggettivo che suggerisce un diverso modo di far festa durante il periodo natalizio. Se supererà il collaudo del prossimo 25 dicembre, potrà essere esteso a tutte le altre ricorrenze stampate nel calendario.
Sul Dizionario italiano, sobrio sta per “moderato, parco nel mangiare e nel bere alcolici. E in generale nel soddisfacimento degli appetiti”. Dante, nella Divina Commedia definisce “sobria e pudica” la pace protetta dalle “antiche mura” della sua Firenze.
Giuseppe Conte, meno ispirato e romantico, vola più basso ma elenca con chiarezza quali rinunce dovremo fare e quali comportamenti evitare.
Baci e Abbracci innanzitutto.
I “Virologi Smart”, perennemente accampati nei pressi degli studi televisivi, bocciano senza appello queste tradizionali e diffuse manifestazioni di affetto. Il divieto di “sbacciucchiamento” vale anche per i veglioni compreso quello del 31 dicembre.
Se fosse tutto qui, ci sarebbe perfino da sorridere per alcune esagerazioni apparse in TV o stampate sui giornali. Si potrebbe ironizzare (ma solo per un attimo e con moderazione, considerando quello che sta avvenendo) su Conte vittorioso nella “Guerra del Panettone”.
Ma proprio Conte va giù piatto e ci riporta alle consuete ambasce Ai commercianti riuniti in assemblea, Conte ha infatti confidato che “una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, stress sulle terapie intensive. Non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo prepararci”.
“La socialità scatenata” è una new Entry”. Che potrebbe finire nel Codice Penale, per stabilire per quando e come si presenta e quali sanzioni comporta. Il procurato allarme invece, esiste da sempre all’articolo 658 del Codice penale e prevede l’arresto fino a 6 mesi e una ammenda per “Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’Autorità”.