Grillo torna in tv, attacca la Bongiorno, asfalta “Giggino a cartelletta”, punge Conte: Sono il peggiore, ho fatto solo danni

Grillo torna in tv e ne ha per tutti, attacca la Bongiorno, asfalta “Giggino a cartelletta”, punge Conte, ”Sono il peggiore, ho fatto solo danni”: promosso dagli ascolti, bocciato dai media

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 13 Novembre 2023 - 15:58
Grillo torna in tv e ne ha per tutti, attacca la Bongiorno, asfalta “Giggino a cartelletta”, punge Conte: promosso dagli ascolti, bocciato dai media.

Grillo torna in tv e ne ha per tutti, attacca la Bongiorno, asfalta “Giggino a cartelletta”, punge Conte: promosso dagli ascolti, bocciato dai media

Grillo torna in tv e ne ha per tutti, attacca la Bongiorno, asfalta “Giggino a cartelletta”, punge Conte.

Promosso dagli ascolti, bocciato dai giornali. Grillo sopra le righe. È tornato in tv dopo nove anni di assenza ed ha sbroccato.

Il comico e fondatore del M5S, nel salotto di Fabio Fazio (canale Nove), ha attaccato Giulia Bongiorno, l’avvocato della ragazza che ha denunciato suo figlio Ciro per stupro. Benché Fazio avesse scelto di stare alla larga dallo scabroso argomento, Beppemao ha rotto gli indugi abbandonandosi ad uno show vecchia maniera.

Risultato: La Stampa di Torino ha definito l’intervento semplicemente “vergognoso “ mentre Libero ha parlato di “sceneggiata”. Il Secolo di Genova  ha titolato “Una vergogna nel nome della famiglia, etichettando l’intervento di Grillo come “un comizio a ruota libera“. E i telespettatori? Fiutando la febbre del momento, hanno risposto con numeri da primato per l’emittente: 2.487.0000 con il 12,1% di share.

Per capirci: circa i numeri di “Terra amara” (Canale 5),quasi il doppio di “Report” (Rai 3),il quadruplo di “Diritto e Rovescio”.

Via Grillo, più di un milione di telespettatori ha cambiato canale. Non prima però di aver sentito, tra lo scherzoso e il caustico, una spiazzante ammissione. E cioè:”Sono il peggiore, ho fatto solo danni”.

E ha mancato a molte promesse, la più importante delle quali l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti. Proprio come Bersani: dopo le sue lenzuolate ci sono più ordini di prima.

LA CONFESSIONE DI IMPOTENZA
Sorprendente. A 75 anni il fondatore affonda nella pubblica resa. E spara:”Non posso condurre e portare a buon fine un movimento politico,non sono in grado. Sono in confusione totale”. E si vede.

Poi il guizzo della vittima:”Sono stato denunciato 165 volte ma non ho mai denunciato nessuno”. Inevitabile qualche battuta:”Dopo l’ultima intervista con Vespa abbiamo perso le elezioni, tutti quelli che ho mandato a fanculo sono al governo, quindi sono il peggiore”.

E c’è una spiegazione? Certo che c’è:”Prima c’era Casaleggio, lui era un organizzatore e aveva del metodo. Io faccio danni anche da solo quando sono a casa “.

GRAFFI A DI MAIO, FRECCIATE A CONTE
Ce lo aspettavamo. Asfalta il primo, non risparmia il secondo. Chiama l’ex ministro degli esteri (nei governi Conte e Draghi) “Giggino a cartelletta” e dice:”Era il politico più preparato, ma non pensavamo si facesse prendere dal potere. Lo abbiamo scelto Conte ed io. Poi Giggino ci ha pugnalato”.

E Giuseppe Conte? Grillo lo risparmia a metà:”Conte? Un bell’uomo. Parlava come un professore, ora è migliorato. Ci mette un po’ di cuore. Lo abbiamo scelto perché non si capisce quello che dice; dunque è perfetto per la politica”.