Rolling Stones. Arriva ”l’extraterrestre”

Licinio Germini
Pubblicato il 17 Marzo 2014 - 17:04| Aggiornato il 18 Marzo 2014 OLTRE 6 MESI FA
Mick Jagger

Mick Jagger

ROMA – Gli Stones non sono i Beatles e non lo sono mai stati. Alla compostezza ed alla gentilezza dei quattro di Liverpool, si è sempre contrapposta la foga scatenata e irriverente della band guidata da Mick Jagger, ”l’extraterrestre”. Una volta Jagger ebbe a dire dei Beatles: ”sono troppo dolcificanti”.

Ma nonostante che tra le due band corresse il giorno e la notte, il successo ha arriso ad entrambe in maniera strabiliante. Circa gli Stones, lo provano le 70 mila persone che il 22 giugno sono attese al Circo Massimo per osannare i loro beniamini, ormai settantenni e passa, che sembrano l’incarnazione della canzone del menestrello canadese Neil Young ”hey, hey, my, my, rock’n’ roll will never die”.

Negli anni sessanta  il rock ancora scandalizava mamma e papà mentre i figli si divincolavano come dervisci inebriati da quella musica che li liberava da decenni di grandi orchestre e da ”crooners” come Perry Como o Pat Boon. Ora Roma è in fibrillazione per l’arrivo di questi artisti ciascuno dei quali è noto per avere alle spalle, e probabilmente anche adesso, una vita, per usare un eufemismo, ”peccaminosa”, fatta di legioni di donne, droga, alcol. Sui palchi il fascino di Jagger e del superbo chitarrista Keith Richards è sempre stato travolgente.

Si racconta che in America le teenagers impazzite o in lacrime lanciavano le loro mutandine sul palco, con un gesto e un invito che non poteva essere più esplicito. Qualcuno ha mai visto teenagers lanciare le loro mutandine sui palchi dei Beatles? No. Ora certe autorità cittadine temono che gli indiavolati Stones arrecchino danni al Circo Massimo. Non loro e non accadrà, e per una ragione molto semplice.

Non saranno gli Stones a prendere a picconate le rovine dell’augusto monumento dove correvano le bighe romane: semmai il pericolo è che lo facciano i più scalmanati tra i loro fan, che c’è da scommettere accorreranno stravolti da droghe e alcol, come di consueto. Gli uffici capitolini assicurano che il servizio di sicurezza sarà senza precedenti. C’è da sperare che Jagger, che non è uno stupido, non si lasci trascinare dal fascino della Città Eterna e si abbandoni, come spesso ha fatto, ad incitazioni che nella loro storia sono quasi sempre degenerate. Non per nulla mamma e papà vedevano gli stones come il fumo negli occhi e adoravano i Beatles.