Minniti, Crozza e D’Alema gli praticano il metodo Boffo. Massaggio democratico e di sinistra

di Lucio Fero
Pubblicato il 4 Settembre 2017 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA
Minniti, Crozza e D'Alema gli praticano il metodo Boffo. Massaggio democratico e di sinistra

Minniti, Crozza e D’Alema gli praticano il metodo Boffo. Massaggio democratico e di sinistra (foto Ansa)

ROMA – Minniti, Crozza e D’Alema gli praticano il metodo Boffo. Minniti, per lui in atto un bel “massaggio” democratico e di sinistra s’intende.

Metodo Boffo, per chi ha memoria le due parole divennero a suo tempo quasi una formula. Una formula per declinare lo strategico e pervicace smontaggio dell’immagine sia pubblica che privata di qualcuno che si voleva appunto smontare. Un mix di denigrazione, allusione, ammiccamento, sussurro e grida.

Il metodo Boffo fu appunto applicato a Boffo esponente e giornalista cattolico che alla destra politica e giornalistica non piaceva e che quindi andava smontato. E per smontarlo si cominciò a sussurrare, gridare, suggerire non fosse un vero cattolico. La destra culturale di questo paese poi ci mise del suo, non può farne a meno, e invitò a dubitare anche che Boffo fosse un vero uomo.

La sinistra queste cose non le fa, su Minniti applica il metodo Boffo solo fino al punto di dubitare e far dubitare Minnisti sia davvero un democratico e un uomo di sinistra. Il “massaggio” è in atto. Ecco Maurizio Crozza che, orecchio a terra degli ambienti che contano, capta e raccoglie il passo dei Salento e Capalbio democratici e di sinistra. Crozza fa dire a Minniti: “Non possiamo permetterci di lasciare il fascismo ai fascisti”.

Ed è fatta, per veicolo di satira si sdogana e si rende iper pubblico il mormorio privato degli italiani più impolitici che ci siano: quelli che a sinistra si occupano, si nutrono, si inchiacchierano di politica. Ed è fatt, per via di Crozza si può finalmente mettere in piazza quel che ci si va dicendo in tono solenne-dolente nelle case, terrazze, redazioni, riunioni…Minniti sta facendo cose fasciste. Sì, fasciste! Rimandare i migranti in Libia, farli rimandare in Libia dai libici. E sgomberare i palazzi occupati. Cose fasciste!

E fascista è anche aver diminuito il numero degli sbarchi dei migranti e quindi anche degli affogati in mare. E’ fascismo non farli sbarcare tutti. E’ fascismo fare accordi con chi controlla qualcosa in Libia. E’ fascismo dare ai libici motovedette e aggiustarne le imbarcazioni rotte. Quelli con le motovedette ci fanno la polizia, fascismo! E poi porre dei limiti alle Ong, fascismo! Ed è poi sommamente fascista accorgersi e addirittura dire che in Italia sta montando un razzismo al confine dal diventare problema di ordine pubblico. Minniti, stai facendo il fascista dice il ben pensante democratico e di sinistra.

In realtà non pensa, esegue. Esegui movimenti standard della mente e dell’animo. Standard qualunque sia il mondo esterno e reale. E’ il suo di mondo privato che non deve cambiare. Accada quel che accada. Il ben pensante democratico e di sinistra prova sincero disgusto per il governare il mondo che c’è. Gli fa abbastanza schifo toccarlo il mondo, figurarsi aggiustarlo un po’, mandarlo un po’ avanti. Preferisce di gran lunga perdere elezioni che dover poi mischiarsi con altri. Chiunque dei suoi vada a governare da lui si becca più prima che poi la “disillusione” quando non l’accusa di “aver tradito”.

Sono fatti così, militano in politica e alla politica partecipano, magari davanti alla tv ma partecipano. Però sono mentalmente ed eticamente pigri di fronte alla politica. Individuare un’azione possibile realizzarla, creare una maggioranza o comunque un blocco di forze, agire dove si può, comprendere il contesto sono tutte attività che li insospettiscono e di cui comunque sono incapaci. Se cerchi di dire loro che qui e adesso un’accoglienza di tutti i migranti otterrebbe il risultato di pogrom e lager per migranti a furor di popolo non capiscono. Perché non capiscono nulla di politica. Pensano la politica sia una specie di burraco dove si dichiarano e si calano le carte restando comunque serenamente seduti.

E poi ultimamente il ben pensante democratico e di sinistra è diventato, in risonanza e compagnia con il resto del paese, abbondantemente ignorante. Conoscesse un po’ della storia della sinistra mondiale eviterebbe di ripetere qualche tic politico suicida, specie in materia di contrasto alla destra…bastonando il più vicino a sinistra.

Non conosce, non sa, non capisce il ben pensante democratico e di sinistra e quindi dopo aver spedito Renzi all’inferno dei traditori, anzi degli infiltrati, tocca a Minniti. Lui infiltrato della destra no, però traditore dei più sacri principi sì. Soprattutto del più sacro dei principi del ben pensante democratico e di sinistra: mai governare sul serio, mai fare il possibile, mai decidere di farlo.

Il ben pensante non sa, non capisce, non conosce. Ma c’è anche chi sa. E sa quel che fa quando pratica a Minniti il metodo Boffo. D’Alema ha appena detto di Minniti: “Solo un tecnico della sicurezza, ci vuole invece la politica”. Cosa sia la politica per D’Alema è domanda ingenua e disinformata. Sono almeno tre decenni che ogni volta che D’Alema pronuncia la parola “politica” intende una cosa sola: se stesso.

Ma quel che va colto è il supremo e programmato, esibito disprezzo “solo un  tecnico della sicurezza”. Una sorta di ragazzo-spazzola, qualcuno che fa lavori di bassa lega perché quello è il suo ruolo. Se dà di fascista, èp anche perché cosa vuoi ne sappia, poveraccio.

E quindi si chiude e realizza la coppia concettuale, la tenaglia del metodo Boffo: mezza tacca Minniti che arranca e si lascia sedurre da soluzioni fasciste. Quando D’Alema premier decise di bombardare in Serbia e Kosovo i ben pensanti democratici e di sinistra gli dissero: cose fasciste! Lui orgogliosamente disse: cose da statista. Non ricordarselo è proprio una cosa da mezza tacca.