Gongolo, Grifagnolo, Manettolo, Pacioccolo…i sei nani nella miniera del voto

di Lucio Fero
Pubblicato il 15 Gennaio 2013 - 15:15 OLTRE 6 MESI FA
I sette nani di Biancaneve

ROMA – Nell’allegra miniera della campagna elettorale i sei nani di voto e di governo (il settimo manca, come peraltro manca Biancaneve, forse erano finiti i soldi del cast) si scambiano sgambetti e pernacchie. E ogni ora di ogni giorno provano a piantarsi la punta del piccone sui reciproci piedi, a sganciare il carrello e a farlo correre sui binari fino a inzuccare la schiena, le terga e la nuca dell’altro. E’ tutto un risuonare della canzoncina: andiam, andiam, andiamoci ad insultar! Pare, dicono che l’oro dei voti si estragga così dalla miniera. Dicono, pare che l’elettore italiano o lo titilli e stimoli così oppure non partecipa e gode.

Il primo nano ha una causa aperta con la Disney perché vorrebbe, ci tiene, esige di chiamarsi “Gongolo” anche lui. Soprattutto lui che è di carne e ossa mentre l’altro Gongolo è di carta, pellicola o pixel. Il primo nano gongola sempre come un matto, da matti si diverte e non si può che dargli ragione. Infatti il primo nano è assolutamente, totalmente, chiaramente la più perfetta e sfacciata incarnazione del Gran Bugiardo eppure ogni volta a milioni e milioni lo stanno a sentire e gli credono pure. Come si fa a non gongolare? Al Parlamento italiano, quindi agli elettori italiani per proprietà transitiva spetta il primato del mondo: nessun Parlamento ha mai votato che Ruby era la nipote di Mubarak. Quello di Roma lo ha fatto. E nessuno in nessuna parte del mondo che abbia governato per 12 degli ultimi 19 anni potrebbe raccontare che se le tasse sono aumentate e il lavoro è diminuito lui non c’entra. Anzi, fosse stato per lui…

Il secondo nano, detto Grifagnolo (anche le dita a guardarle bene sono un po’ adunche) indossa i panni del Gran Cattivo. E’ lui il cattivone per la maggior parte degli elettori. Prima dell’Imu e della Fornero più o meno nulla era accaduto e, liberati dell’Imu e della Fornero, tutti “ritorneremo più belli che pria…” come iterativamente narrava e sfotteva Petrolini, sfotteva che ci credeva al “più bello e forte che pria”. Grifagnolo il Gran Cattivo non ride come Gongolo, non ne ha motivo. Però a Gongolo ha cominciato a cantargliele chiare. Gongolo gongola all’idea, ma stai a vedere che sottovaluta: il Gran cattivo sa un sacco di cose e conosce qualche parola in più di Gongolo. In genere è un vantaggio conoscere qualche parole in più delle solite 50, in Italia non è detto, non si sa.

Il terzo nano che forse arriva primo stavolta nella raccolta dell’oro del voto è detto Pacioccolo. Appellativo che deriva dall’aspetto mansueto. Aspetto che inganna, Pacioccolo è capace di imprevedibili durezze, durezze che tiene nascoste ma stanno spuntando. E’ anche detto, soprattutto quando lavora in miniera, il Grande Scafandro o il Grande Ingessato. Nel senso che si muove con i piedi di piombo e non produce una scintilla emotiva neanche se sfrega pala e piccono contro la dinamite.

Il quarto nano, detto Sognolo, cammina al fianco di Pacioccolo. Giura che non gli si infilerà tra le gambe, che non lo farà inciampare e cadere. Ma Sognolo non può garantire fino in fondo, quando sogna il suo mondo migliore Sognolo è come un sonnambulo, se fa cadere gli amici non è colpa sua. Detto anche Cantierolo, Sognolo è il Gran Svagato della miniera.

Il quinto nano è Manettolo. Lui lo sa che c’è una Trattativa con la maiuscola tra lo Stato dei Nani e la Regina Grimilde, e sa che gli altri cinque nani stanno lì per impedirgli di svelare la Grande e Criminale Trattativa. Con Manettolo si deve rigare dritto in miniera, non a caso lo chiamano la Grande Sbarra.

Il sesto nano è Nervosolo, sempre a suo agio nella parte e nel ruolo del Grande Incazzato. Il suo progetto e programma è il calcio in culo, agli altri nani e a chi si mette di mezzo. E’ talmente il Grande Incazzato che deve avere una super produzione di bile e un fegato grande come un melone, chissà l’alito.

Ogni riferimento a Berlusconi, Monti, Bersani, Vendola, Ingroia e Grillo non è puramente casuale e, come si è detto, Biancaneve non c’è in questo film anche se molti spettatori scambiano e confondono l’uno o l’altro nano per il principe azzurro. Lo baceranno, tranne in due casi su sei, si ritroveranno rospi. Indovina quali sono i due nani che non fanno buoni incantesimi, non guariscono, ma almeno non ci portano a gracchiare nel pantano.