Primarie su Sky: meno vedono Renzi e meglio il Pd di Bersani si sente

di Lucio Fero
Pubblicato il 12 Novembre 2012 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’ha scritto Federico Geremicca su La Stampa e non fa una piega: il Pd di Bersani, con la benevola neutralità di Sel di Vendola, hanno preferito un dibattito/confronto tra i candidati alle primarie davanti ad una platea televisiva potenziale di 600mila spettatori rispetto ad un possibile pubblico di tre milioni. Tale infatti è la differenza tra l’ascolto possibile su Sky e quello ipotizzabile su Rai3. Sky e il suo conduttore, Gianluca Semprini, faranno stasera un ottimo lavoro ma non c’è dubbio che un più ampio “popolo di sinistra” avrebbe seguito il confronto a cinque sulla Rai e condotto da Fabio Fazio.

E allora perché Bersani è stato quello dei cinque candidati che più ha voluto Sky e meno la Rai? Perché quelli di Sky sono stati molto gentili e tempestivi, certo. Ma soprattutto perché non c’è sondaggio che non indichi una cosa sicura, anzi due: Bersani è in testa nelle intenzioni di voto, ma più aumentano le intenzioni di voto e più aumenta la percentuale di consenso dell’inseguitore-antagonista Renzi. Insomma se alle primarie va a votare mettiamo un milione di persone, Bersani arriva all’x per cento e Renzi all’y per cento e tra i due c’è la differe4nza z per cento. Ma sei i milioni di votanti fossero due, allora Bersani fa x per cento meno delta, Renzi fa y per cento più delta e la differenza si fa molto piccola e così a crescere.

Quindi, primarie su Sky perché meno vedono Renzi e meglio il Pd di Bersani si sente. Coerentemente all’impostazione per un cittadino elettore non abituatissimo a votare alle primarie è stato allestito un percorso a ostacoli: prima la registrazione, poi il voto e in due momenti e luoghi diversi. Percorso pensato per “seminare” qualcuno dei potenziali votanti per Renzi, Renzi che raccoglie consenso soprattutto d’opinione e molto meno di militanza. Comunque appuntamento stasera su Sky alle 20,30 per il confronto tra Bersani, Renzi, Puppato, Vendola, Tabacci. Con il rischio della noia perché un confronto a  cinque voci è appunto al culla della noia in tv. E con il rischio simmetrico che i cinque che, chiunque vinca dovrebbero governare insieme, evitino la noia e dimostrino che quei cinque là, tutti insieme, governare non possono perché l’uno il diavolo e l’acqua santa dell’altro.