Berlusconi super zombie: cadavere politico torna in vita…politica

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 25 Giugno 2013 - 15:38 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi (LaPresse)

ROMA – Al netto degli oceani, tanto interminabili quanto poco profondi,  di chiacchiere una sola cosa rocciosa, aguzza e granitica rimane: il caso Berlusconi, forse lui stesso, forse il paese che con lui condividiamo è unico al mondo. In qualunque parte del mondo, non solo nelle noiose e petulanti democrazie delegate di cui Gianroberto Casaleggio ha già scritto la funebre orazione, in qualunque parte del mondo, Cina e Iran compresi tanto per capirci, uno a cui sono capitate le cose che son capitate a Berlusconi smette, a torto o a ragione, per amore o per forza, volente o nolente, di fare politica. Invece Berlusconi in Italia dopo la condanna al primo grado del processo Ruby a fare politica comincia di nuovo. E infatti: chiederà o no salvacondotto in una riforma della giustizia da estorcere a Letta, attaccherà sull’Iva, si vendicherà sull’Imu, farà cadere il governo in autunno, lo tiene in piedi più a lungo? Insomma da noi qui e oggi è pacifico che quel che succede all’Italia tutta dipende da quel che fa Berlusconi, uno che in qualunque altra parte del mondo sarebbe qui e ora fuori dalla vita politica.

Condannato in primo e secondo grado, cioè da due Tribunali, per evasione fiscale. Condannato in primo grado per ricettazione. Condannato in primo grado per concussione con coscrizione, cioè per aver costretto un pubblico funzionario ad agire contro la legge e sempre in primo grado condannato per induzione alla prostituzione minorile. Condannato in primo e secondo grado per corruzione di magistrati. Indagato per compra vendita di senatori allo scopo di far cadere governo avversario. Più un’altra serie di accuse e processi il più delle volte finiti senza condanna per intervenuta prescrizione o per modifica delle leggi per mano e volontà dei governi da lui presieduti. A chiunque nel mondo, in ogni tempo e luogo del mondo, dall’Alto e basso Egitto fino agli atolli della Polinesia, fosse capitato tutto questo sarebbe politicamente morto. Se innocente, morto per errore o congiura, comunque morto alla politica. Se colpevole, doverosamente accompagnato fuori dalla città dei vivi della politica.

Invece a Berlusconi in Italia non succede, lui è un cadavere politico che cammina, anzi saltella, anzi accelera. E’ un super zombie con super poteri, primo fra tutti quello della politica immortalità. Gliela conferisce il suo partito, la sua gente e il suo elettorato di riferimento. In qualunque parte e tempo del mondo uno cui sia capitato quel che è capitato a Berlusconi viene messo da parte dalla sua gente e dalla sua parte politica. Gente ed elettorato che privilegia il suo interesse sociale e si vede danneggiata nel suo interesse se il suo “campione” è un’affissione ambulante di sentenze, accuse, condanne. Ma la destra italiana, ancor prima che arrivasse Berlusconi, lucidissima sul suo interesse non è mai stata. Ha sempre pensato che smontare lo Stato sia l’unico vero affare possibile e appetibile, molto meglio della fatica e dell’impresa di costruirlo e guidarlo lo Stato. Quindi quando è arrivato Berlusconi, cioè l’anti-Stato, è stato perduto amore. Quindi la destra se  lo tiene Berlusconi, anzi lo ama di più se condannato. Anche se così si condanna a disastri economici e sociali, la destra italiana sa essere unica al mondo e, se non proprio unica, almeno speciale.

Quindi Berlusconi, cioè evasione fiscale, corruzione, ricettazione, concussione…fa politica, è vivo e lotta insieme a noi. I fatti son fatti e ad indignarsi si fanno due fatiche, una per indignarsi e l’altra per dis-indignarsi. Berlusconi super-zombie dà saggio ed offre spettacolo di azione politica. E tutti a guardare il fenomeno, a guardare questa assoluta eccellenza italiana. Il cui riflesso ci abbaglia e, qui e ora tra l’altro, ci impedisce di vedere l’altro grande inganno collettivo, anzi l’auto ipnosi collettiva che ci siamo auto indotti e guai a chi ci risveglia. La quasi totalità del paese e la totalità delle forze politiche e sociali raccontano che…passata la crisi. Viviamo come bambini diventati adolescenti cui si racconta che…passata la crisi si tornerà come prima. Si tornerà bambini? E’ impossibile, impensabile: il passaggio di età, la trasformazione del corpo e della psiche non sono una “crisi”, sono il cambio dei connotati. Ma la politica e i sindacati, il MoVimento e i “No tutto”, le categorie e le corporazioni e in fondo noi stessi da soli aspettiamo, invochiamo, pretendiamo che…passata la crisi. Passata la crisi chi non avrà nel frattempo cambiato i connotati sarà economicamente e socialmente morto. Noi, anche noi, proprio noi? Ma siamo o non siamo il paese di Berlusconi, anzi dei Berlusconi, dei super zombie?