Grillo linea: non ci sono negri italiani. E non ci sono “Mannoie deluse” da M5S

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 19 Giugno 2017 - 07:38 OLTRE 6 MESI FA
Grillo linea: non ci sono negri italiani. E non ci sono "Mannoie deluse" da M5S

Grillo linea: non ci sono negri italiani. E non ci sono “Mannoie deluse” da M5S

ROMA – Grillo linea sullo ius soli è quella antica e chiara, la cantavano anche negli stadi e suonava e suona così: non ci sono negri italiani.

Già, perché dichiarare come fa Grillo “pastrocchio invotabile” la legge detta dello ius soli (e infatti M5S, astenendosi, di fatto vota contro al Senato)…O preparare referendum per abolirla (prima ancora che sia in vigore) come organizza e agita Salvini…O fieramente opporsi in nome della vera italianità, come fanno insieme e senza grandi differenze di parole e concetti Forza Nuova, Fratelli d’Italia e un bel po’ di Forza Italia (tra loro tre per l’occasione solo sfumature di nero)…Perfino suggerire di rimandare tutta la questione a giorni migliori come fa Alfano…

Tutto questo,tutte queste “articolate” posizioni politiche altro non significano, altro non sono che farne una chiara questione di colore della pelle. Appunto, il non ci sono negri italiani.

La legge in discussione detta dello ius soli non concede la cittadinanza straniera a gente venuta da fuori. La legge riconosce la cittadinanza italiana a chi in Italia è nato, da genitori che in Italia stanno regolarmente da anni e che in Italia va a scuola da anni e che parla italiano e pensa in italiano. E’ una legge sulla quale il Trump del “prima gli americani” non avrebbe nulla da dire perché chi nasce in Usa da genitori regolarmente in Usa da anni, parla, studia e pensa e vive americano lì è ovviamente americano di cittadinanza.

Ma la vasta galleria di soggetti politici che Italia respinge la legge in nome del “prima gli italiani” (vasta e unita da Grillo a Forza Nuova) non ce la fa a reggere, digerire, sopportare che ci siano italiani di pelle nera. Perché questa e non altra è l’obiezione, il rifiuto, la linea appunto.

Sono italiani eccome i bambini e i ragazzi che in Italia sono nati da genitori stranieri che si sono messi e sono stati in regola sul territorio e nella società italiana. Per essere italiani la legge chiede a questi bambini e ragazzi non solo di essere nati qui ma giustamente anche di aver frequentato qui la scuola. Non basta nascerci in Italia, ci sono anche altre condizioni per vedersi riconosciuta la cittadinanza, non c’è nessuno automatismo e chi lo dice pubblicamente, pubblicamente mente.

Ma, ma…in gran parte hanno la pelle nera. E questo disturba, dà fastidio, riporta al naturale e all’essenziale la natura e le fattezze del “pensiero politico” di tanti. L’unico vero, concreto motivo e argomento del rifiuto di uno ius soli temperato come quello della legge è il rifiuto di avere centinaia di migliaia di nuovi cittadini italiani negri o scuretti di pelle. Ci fosse da sorridere, diremmo che l’opposizione alla legge è una difesa della razza temperata…

Niente altro e soprattutto che una questione di colore della pelle. Infatti nessuno dei fieri nemici della legge che riconosce come italiani chi in Italia è nato e vive ha nulla da dire sulla legge, questa sì in vigore da sempre, che fa italiani quelli che in Italia non vivono, forse non ci mettono mai piede neanche da turisti, italiano non parlano, dell’Italia nulla sanno e con l’Italia nessun rapporto hanno. Però hanno la cittadinanza, il diritto di voto (anche senza pagare tasse) e sono milioni. Un bisnonno orma un trisnonno italiano emigrato in Sud America o Australia o ovunque nel mondo e tre o quattro generazioni dopo sei automaticamente italiano. Questa follia non dà fastidio a nessuno, qui la cittadinanza italiana si regala un soldo al quintale, ma sono…bianchi, bianchi di pelle.

Non ci sono negri italiani dunque secondo la linea Grillo (Forza Nuova, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega ringraziano). E non ci sono, non se ne ha notizia, sentore, minima manifestazione in vita “Mannoie deluse” da M5S. Niente, cantanti, artisti, filosofi e pensatori (l’elenco è di Matteo Renzi che stavolta la conta assai giusta e infatti ottiene dalla stampa da zero a due righe al riguardo) che compongono e animano la moltitudine dei delusi dal Pd e dalla sinistra stavolta non sono, non si dicono, non si dichiarano delusi da M5S.

Zitti, muti, distratti? Robuste compagini di Fiorelle Mannoie o Sabrine Ferilli o rapper o conduttori di Tg o editorialisti o Susanne Camusso o Maurizio Landini e altri, tanti altri, si sono ingegnati da tempo ciascuno a suo modo nello spiegare che in fondo M5S è la, diciamo così, prosecuzione della sinistra con altri mezzi. Infatti a Roma hanno votato Raggi sindaca per questo motivo e questa canzone cantando. Essere “delusi” dal Pd e dalla sinistra e dirlo al mondo era ed è diventato un ruolo, una patente, un alibi, un salvacondotto, un’esimente, una ragione, un costume, un vezzo, un’etica, un dovere civile.

Ma di delusi da M5S che si oppone alla cittadinanza agli italiani “colorati” non se ne vede, non se ne sente. Come e peggio che sui vaccini. Di delusi da M5S che regge il gioco e fa sponda agli invasati no vax non vi è traccia e notizia. Quelli che gridano “giù le mani dai bambini” mentre sono pronti a sacrificarli, letteralmente e non in senso figurato, sull’altare della loro fede anti scienza e anti medicina.

Niente, non si affaccia né si sentono cantanti, artisti, filosofi e pensatori e Camusso e Landini delusi da M5S. E i diritti dell’uomo, gli eguali diritti qualunque sia il colore della pelle, la scienza, la salute…magari un’altra volta.