Terno novembre su ruota Berlusconi-Letta: 16/18/27, giocalo e vinci crisi o noia

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 7 Novembre 2013 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA

Terno novembre su ruota Berlusconi-Letta: 16/18/27, giocalo e vinci crisi o noiaROMA – Il terno di novembre: primo numero il 16. Quel giorno, tra soli nove giorni, è convocato niente meno che il Consiglio nazionale del Pdl. Consiglio che serve a salutare il Pdl, far posto alla rinata Forza Italia, azzerare tutte le cariche interne e far ufficialmente presente ad Enrico Letta che o riscrive la legge di stabilità sotto dettatura di Brunetta, o fa spostare alle calende greche il giorno della decadenza di Berlusconi da senatore oppure Forza Italia rinata e vogliosa di lotta saluta anche il governo.

Serve anche quel Consiglio nazionale a contarsi tra loro dentro il Pdl: sono 800 circa. I falchi più lealisti, insomma dalla Santanché a Fitto, assicurano di poter schierare con il Berlusconi di lotta 600 firme. I governativi-innovatori, insomma da Alfano a Cicchitto, calcolano 300 e passa firme per il Berlusconi di governo. Qualcuno non sa contare o conta male o bluffa sui conti. La conta, quella vera, dovrebbe avere ricadute e conseguenze sul secondo numero del terno di novembre.

Numero che è il 18, il giorno dell’inizio della discussione in Senato della legge di stabilità. Insomma il giorno in cui si decide (?), decide è parola grossa nella politica italiana, su Imu, Trise, tasse in genere, cuneo fiscale, sgravi, incentivi, tagli…Se dal Pdl appena due giorni prima è nata una Forza Italia molto arrabbiata, allora la legge di stabilità è ring su cui si litiga. In mezzo al ring il governo di Enrico Letta che a quel punto avrebbe la “guerriglia” di Brunetta in Parlamento, il sostegno tutto da verificare di quelli che hanno perso la battaglia nel Pdl diventato Forza Italia e la pochissima voglia del Pd di sostenere un governo che tassa avendo come mini alleati Scelta Civica e gli “alfaniani”. Insomma un assedio a mura di tufo e non di granito, con fuori a dar colpi di ariete Berlusconi e Grillo.

Terzo e ultimo numero del terno di novembre, il 27. Giorno fissato per il voto palese al Senato in aula sulla decadenza di Berlusconi. Berlusconi che lo ha detto chiaro: o questa data slitta al’anno del mi e al giorno del poi oppure un minuto dopo che il Senato ha votato la sua espulsione lui passa armi e bagagli all’opposizione dura e pura. Fate un po’ come vi pare, è stato il messaggio, rinviate con cavilli procedurali, con l’argomento della legge di stabilità ancora al fuoco, con la grazia, l’indulgenza o la penitenza, ma non fate avvenire quel voto. Altrimenti addio al governo.

Terno di novembre, 16/18/27. Ne può uscire una crisi di governo, la stessa che non è uscita il 2 di ottobre. La stessa, sempre la stessa. Tra un po’ fanno quasi sei mesi che Berlusconi è tentato dalla crisi, la crisi la tenta, poi la crisi rientra, poi Letta fa gli scatoloni, poi Letta riparte, poi Letta dura fino al 2015 ma anche fino alla prossima settimana…Un loop, un circolo che si ripete e si ripercorre sempre uguale, Berlusconi e Letta sulla stessa ruota e tutti noi criceti sulla rotella. Alla fine del terno, se esce il terno esce la crisi. Oppure no, oppure il terno non quaglia e i squaglia: il 16 non c’è scissione Pdl-Forza Italia ma unione mistica Fitto-Alfano nel nome di Silvio. Il 18 l’Imu sparisce e la Trise si nasconde e il meno tasse sui salari si rinvia felicemente al 2015 e quei pochi soldi che c’erano si danno ai poveri, come fanno i veri signori. E il 27 non si vota la decadenza, si slitta per inderogabile necessità.

Giocalo al lotto il terno di novembre, magari al lotto esce. Sulla ruota della politica per questo, quello e quest’altro mese puoi vincere solo una crisi di governo o un governo della noia. E’ peggio una crisi di governo con quel che costa o un governo che non può fare nulla e pochissimo fa? Ai contemporanei la davvero ardua risposta.