“L’affaire Orlandi”, il libro di Hidalgo sarà sequestrato? Si vedrà a settembre

di Pino Nicotri
Pubblicato il 23 Luglio 2012 - 12:11 OLTRE 6 MESI FA
Emanuela Orlandi (LaPresse)

ROMA – Se ne riparlerà dopo le vacanze estive. Per l’esattezza, a partire dal 18 settembre. Il giudice Silvia Albano ha infatti rinviato a tale data l’udienza per cominciare a esaminare la richiesta avanzata da Pietro Orlandi di sequestrare il libro “L’affaire Emanuela Orlandi“, scritto dalla fotografa romana Roberta Hidalgo e pubblicato ad aprile da Croce Editore.

Come abbiamo scritto più volte su Blitz, nel suo libro la Hidalgo sostiene sia possibile che la ragazza vaticana scomparsa il 22 giugno 1983 sia in realtà viva e abiti con suo fratello a pochi metri dalla basilica di S. Pietro facendo finta di esserne la moglie così da rendere impossibile qualunque sospetto sulla sua reale identità. Se tale convivenza può essere una tesi fin troppo ardita, sono invece interressanti alcune notizie raccolte dalla Hidalgo riguardo Anna Orlandi, zia paterna di Pietro e di Emanuela.

Stando ad alcune testimonianze, che varrebbe la pena venissero controllate dai magistrati, la zia Anna potrebbe avere inspiegabilmente nascosto agli inquirenti l’identità di un suo corteggiatore, di cognome Giuliani, conosciuto in un negozio di scarpe di piazza Cola di Rienzo a Roma e frequentato con la nipote. Oltre al sequestro e alla richiesta di ben 500 mila euro di danni, che francamente non si caoisce quali potrebbero essere, il legale di Pietro Orlandi, avvocato Petra Bassani dello studio Grieco e Associati, ha chiesto con insistenza al giudice che venga ordinata la cancellazione di tutti i miei articoli pubblicati su blitzquotidiano.it riguardanti il libro della Hidalgo. E’ legittimo pensare che Pietro Orlandi più che il sequestro del libro speri di ottenere un po’ di soldi con la richiesta del risarcimento e che Croce Editore intimidito dal ricorso al magistrato non ne stampi altre copie, visto che “L’affaire Emanuela Orlandi” è comparso in libreria tre mesi fa e le sue copie sono state rapidamente esaurite. Non c’è quindi nulla da sequestrare. Vedremo come andrà a finire. Ma è difficile che lo si veda in tempi brevi. Il sequestro di un libro è un fatto gravissimo e quindi assai raro.

Il 18 settembre dell’anno scorso è stato ordinato dal tribunale civile di Milano il sequestro del libro “Falce e carrello”, pubblicato da Marsilio Editore, con il quale l’imprenditore Bernardo Caprotti, titolare dei supermercati Esselunga, raccontava la storia della nascita e dello sviluppo dei supermercati di Coop Italia. Per arrivare alla sentenza, che riconosceva “l’illecita concorrenza per denigrazione ai danni di Coop Italia”, ci sono voluti tre anni. Ma è stata una vittoria di Pirro. A metà dicembre dell’anno scorso è stato infatti accolto in appello il ricorso della Marsilio che permetteva la rimessa in vendita del libro. Che ha così goduto di una discreta per quanto insolita pubblicità. La sentenza definitiva era attesa per la scorsa primavera, ma non se ne è saputo più nulla. Vedremo come andrà a finire con “L’affaire Emanuela Orlandi”.