Agenzia MISNA chiude, l’appello a Papa Francesco

di Pino Nicotri
Pubblicato il 21 Dicembre 2015 - 17:41 OLTRE 6 MESI FA
Agenzia MISNA chiude, l'appello a Papa Francesco

Agenzia MISNA chiude, l’appello a Papa Francesco

ROMA – L’Agenzia MISNA (Missionary International Service News Agency) nata nel 1997 è  una voce unica, seria e autorevole, che informa su guerre, lotte e politiche dei luoghi dimenticati del pianeta avvalendosi in tutto il pianeta non solo di missionari e operatori cattolici e non solo italiani. Gli azionisti, ossia alcune congregazioni missionarie, hanno annunciato la chiusura a fine anno. I giornalisti hanno scritto a Papa Francesco, non solo per una questione sindacale, ma per rivendicare il ruolo che hanno svolto e che devono continuare a svolgere. Si parla, giustamente, di illuminare le periferie. Ecco, qui siamo oltre le periferie, siamo nel deserto informativo che va illuminato. Ecco l’appello dei colleghi di MISNA:

“Caro Papa Francesco,
siamo i giornalisti della MISNA, quella piccola agenzia di stampa dei Missionari che da quasi vent’anni racconta le “periferie” della tua amata Africa, dell’Asia, dell’America Latina. A pochi giorni dal Natale, il prossimo 31 dicembre, questa ‘voce degli ultimi’ rischia di spegnersi. Con una decisione per noi drammatica e incomprensibile, un gesto che chiude simbolicamente la Porta Santa che tu hai voluto aprire a Bangui, le congregazioni missionarie proprietarie della Misna (Missionari Comboniani, Missionari della Consolata, Pontificio Istituto Missioni Estere, Missionari Saveriani) hanno deciso di sospendere le pubblicazioni.
Erano state loro, le stesse Congregazioni, animate da un missionario speciale, Giulio Albanese, a creare nel dicembre 1997 questa piccola, grande, realtà della comunicazione missionaria. Se diamo un satellitare a ogni missionario, nel più sperduto angolo della Terra – dal Congo alla “Fin del Mundo” – avremo un racconto del mondo davvero unico, libero e ispirato, questa era l’idea da cui siamo nati e che riteniamo oggi ancora e più che mai attuale e necessaria. Con amore e dedizione, da allora ci battiamo per cambiare, a modo nostro, la maniera di fare informazione.
Oggi, però, gli Istituti missionari proprietari della Misna si dicono “stanchi”, demotivati, così schiacciati dalle spese e “privi di energie” da ritenere inutile la sopravvivenza della loro stessa creatura. Sarebbe un errore grave: senza MISNA a pagare saranno le giovani Chiese, le periferie, la società civile che invoca una giustizia sociale senza cui non può esserci Pace. E l’idolo del denaro spegnerebbe la voce dei poveri. In tutti i modi abbiamo pregato l’editore di sedersi attorno a un tavolo e trovare con noi una soluzione. Ci siamo offerti di continuare a lavorare tagliando i nostri stipendi, provando a fare di tutto, insieme – noi laici al fianco dei missionari – per far sì che la Misna vada avanti! Ma non siamo stati ascoltati.
Caro Francesco, ascoltaci tu“.
C’è anche la solidarietà della Fnsi ai colleghi dell’agenzia Misna:

“Condividiamo e facciamo nostra la solidarietà già espressa dal segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, dal segretario dell’Associazione Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo, e da tutte le associazioni che hanno dato vita al nuovo sito ‘Illuminare le periferie del mondo’, a favore dell’agenzia missionaria Misna, una delle poche voci che ininterrottamente dal 1997 ha davvero contribuito a illuminare continenti, luoghi, temi e storie spesso oscurate o trascurate”. Lo afferma in una nota Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi.

“Ora più che mai – prosegue Giulietti -, di fronte anche alle drammatiche crisi internazionali, c’è bisogno che questa voce continui ad esiste e per questo ci auguriamo che prima del 31 dicembre gli editori dell’agenzia vogliano raccogliere questi appelli e ricercare con la redazione e il Cdr un’intesa che consenta a questa esperienza di continuare a vivere”.