Berlusconi c’è, anzi due. Dice “Raddoppio” e si sdoppia: lotta e governo

di Riccardo Galli
Pubblicato il 18 Novembre 2011 - 16:30 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi con Mario Monti durante il voto di fiducia alla Camera (Lapresse)

ROMA – Il cambio di governo ha regalato una novità che poi tanto nuova non è: un Berlusconi double face, da un lato uomo di governo e di Stato, e dall’altro uomo di lotta. Un gioco una volta si sarebbe detto di “Prima Repubblica”, ora riciclato a fine Repubblica Seconda”. Dopo qualche prolungata esitazione, alla fine Berlusconi non ha parlato a Montecitorio, aveva nelle ore precedenti già parlato per due. Il milione di manifesti fatto affiggere in tutti Italia annunciavano: “Raddoppio”. Poco rispetto alla realtà: Berlusconi si “sdoppia”.  Pubblicamente esprime sostegno leale a Monti e gli vota la fiducia in Parlamento mentre, ai suoi parlamentari, spiega che il nuovo governo rappresenta una «sospensione negativa della democrazia», un’imposizione dei mercati e del Quirinale “maestrino” che sarà superata in «tempi rapidissimi». Due toni e due misure a seconda delle circostanze e degli interlocutori, due Berlusconi buoni per tutte le occasioni.

Dice che mai e poi mai voterà la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa e la patrimoniale («abbatte il valore degli immobili»), poi manda in tv il segretario del partito Alfano a parlare di «compromesso nobile, alto». Lancia segnali di elezioni anticipate («sarò l’imprenditore della campagna elettorale»), torna a invocare la piazza, piazza un milione di manifesti, prepara il congresso per la prossima primavera e pensa di farsi una televisione di battaglia a Palazzo Grazioli (occupando i locali della RedTv dalemiana). Mentre, con l’altra mano, mette la mordacchia ai suoi pasdaran (alla riunione con i deputati ha accennato a provvedimenti che avrebbe preso nei confronti del Giornale che picchia sui tecnici) e avverte che sarebbe un errore madornale consegnare Monti alla sinistra. L’impressione tuttavia è che alla fine l’ex premier sarà molto accomodante con il suo successore, ma non può dirlo.

«Il governo dura quanto vogliamo noi», Berlusconi veste i panni dell’oppositore, molto per tranquillizzare i non pochi sofferenti all’interno della sua compagine. La fiducia a Monti non sarà «a scatola chiusa». I provvedimenti verranno valutati caso per caso e nessuno pensi che a Palazzo Chigi sia “arrivato Maradona”. «A Napoli bastò che il suo nome fosse annunciato e scoppiò la festa, ma poi si è visto che non bastava solo lui». Una metafora per dire che infatti l’attacco speculativo contro l’Italia non si è fermato. Comunque, adesso c’è un altro uomo a Palazzo Chigi che però ci rimarrà «il tempo necessario ad attuare le misure anticrisi». Poi si tornerà al voto. Quando? Questo, secondo il Cavaliere, «dipenderà da noi perché siamo decisivi nella nuova maggioranza». Tranquilli, ha detto ai parlamentari che si guardano intorno e cercano vie di fuga: il Pdl rimonterà nei consensi. «Ho assoluta e intima convinzione che vinceremo le prossime elezioni».

Tanti anni fa, nella trasmissione “Avanzi”, si pubblicizzavano ironicamente i pupazzi del Berlusconi operaio, Berlusconi imprenditore e simili, oggi alla collezione si è aggiunto un nuovo personaggio: il Berlusconi bifronte, una faccia di governo e una di lotta. Si è aggiunto o è semplicemente tornato?