Roma, Stadio Franco Sensi: chi paga, chi costruisce, chi autorizza? Domande senza risposta

di Bruno Tucci
Pubblicato il 30 Settembre 2009 - 18:30 OLTRE 6 MESI FA

Foto dello Stadio Franco Sensi

Sarà lo stadio dei sogni o soltanto un sogno? Parlo di quell’impianto che la presidente della Roma calcio, Rosella Sensi, ha presentato giorni fa in una conferenza stampa.

Un progetto megagalattico che dovrebbe costare dai 250 ai 300 milioni di euro.

Possibile? Certo, perché in quell’area che sorge a ridosso del nono chilometro della via Aurelia nascerà una vera e propria cittadella dello sport.

Centotrenta ettari di proprietà del costruttore Scarpellini che, per il momento, sono considerati zona agricola. Ed allora, come fare?

Ecco il primo intoppo. Il piano regolatore dovrebbe intervenire pesantemente, nel senso che dovrebbe trasformare questa “isola” da agricola in edificabile.

Non è una cosa di poco conto, come capirete. Okay: il gioiello ospiterebbe 54.500 spettatori, con intorno centri commerciali, ristoranti, una piscina e, pensate un po’, anche tremila abitazioni.

Fantastico. Per ora soltanto a parole, perché nessuno sa dare informazioni precise sul quando cominceranno i lavori del nuovo Olimpico. Nessuno si è esposto finora e l’unica cosa certa è il tempo di costruzione.

Secondo l’architetto che lo ha progettato, Gino Zavanella, si impiegheranno dai 24 ai 26 mesi. A dire il vero un tempo accettabile se si sapesse il giorno in cui si getterà la prima pietra. Ma è proprio qui il mistero. Che ne fa nascere altri.

In primo luogo sui danari da spendere. Perché non si tratta solo di dare a Roma ed alla Roma un nuovo stadio. Come ho già detto, l’impianto sarà solo il cuore di un piccolo (è l’aggettivo adatto?) quartiere.

Ecco dunque i nuovi interrogativi. Uno: chi metterà i danari per le opere urbanistiche, e cioè strade, fognature e quant’altro? Due: se la cittadella sorgerà sulla via Aurelia, un’area già oggi abbastanza intasata, come si raggiungerà lo stadio?

Si dice: con nuove arterie e il prolungamento della metropolitana che dovrebbe arrivare fin sotto lo stadio. Bene. Ottima idea, ma chi pagherà queste nuove opere?

Il Comune di Roma che non naviga nell’oro e che ha già per conto suo seri grattacapi di bilancio? A tutto questo si aggiunga, ultimo, ma non meno importante, l’ira di un bel gruppo di tifosi, i quali stanno tempestando la società con email e sms. Per quale ragione?

Raccontano la storiella di quell’ippofilo squattrinato che, non avendo soldi, pensò intanto di acquistare la frusta. Ed il cavallo? Chissà, forse un giorno.

Il ragionamento non fa una grinza da un punto di vista prettamente calcistico. Che senso ha costruire uno stadio così lussuoso quando, al contrario, la squadra casca a pezzi e naviga, tra mille tentennamenti, in mezzo al guado?

Non sarebbe stato meglio – sostengono sempre i fans della Roma – acquistare qualche gioiello per la squadra e poi, semmai, pensare alla nascita di un megastadio? Anche in Parlamento, dove è stato creato un club giallorosso, guidato dall’on.

Cento, i deputati non la pensano tutti allo stesso modo. Per non parlare, infine, di Legambiente e del WWF, che vorrebbero sapere quanto sarà sconvolta l’area scelta alla fine della costruzione.

Già, il nuovo stadio? Si farà? Francesco Totti, il capitano della squadra che ha oggi 33 primavere, spera di poterci giocare. O rimarrà soltanto un sogno come l’agognato scudetto che ne arriva uno ogni tanti anni?