Quel palo di villa Borghese imbarazza la femministe double-face

di Silvia Cirocchi
Pubblicato il 18 Settembre 2017 - 21:10| Aggiornato il 26 Febbraio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Quel palo di villa Borghese imbarazza la femministe double-face

Villa Borghese, foto Ansa

ROMA – “Non una di meno”. Dove siete? Siete forse rimaste tutte al palo? Sapete il palo, quello dove la notte scorsa una turista tedesca di 57 anni è stata legata, imbavagliata e stuprata da un giovane probabilmente di origine straniera. Ad un palo. Vi è chiaro? Un palo.

Non ci sono carabinieri che hanno fatto sesso con americane ubriache, non c’è buonismo di cui nutrirsi per manifestare la propria indignazione contro le divise. C’è una donna, l’ennesima donna vittima di una violenza sessuale, dopo Rimini. Di nuovo. Ma nel nostro Paese va tutto bene, gli immigrati, le risorse come le chiamate voi, stanno facendo vertiginosamente aumentare il tasso di reati. E non reati qualsiasi, quelli più efferati, quelli più violenti. Quei reati che colpiscono il sesso debole tanto da voi difeso nell’allucinante per quanto inutile legge sul femminicidio.

Dove siete femministe, dove l’avete nascosta l’indignazione? Ma forse state cercando come giustificare lo stupro, voi che (a ragione) ci spiegate che la violenza carnale è solo colpa dello stupratore, che le gonne corte, le magliette attillate, non possono in nessun modo spostare le colpe dal carnefice alla vittima. Un attimo, forse però non c’era il cartello attaccato a quel palo.

Non c’era scritto “VIETATO STUPRARE A VILLA BORGHESE”, se davvero è stato uno straniero a compiere la violenza beh, c’è l’ipotesi che non sapesse che in un parco pubblico italiano le donne non possono essere violentate. Magari nella loro terra si usa cosi, un po’ come gli africani che non sanno che non si può abusare sessualmente delle donne in spiaggia. Dove siete “Non una di meno” non sento la vostra voce. Vi prego non restate al palo come è accaduto per la vita di quella donna che sarà mai più la stessa.