Bratislava: primo vertice Ue post-Brexit. Est sul piede di guerra

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Settembre 2016 - 12:21 OLTRE 6 MESI FA
Bratislava: primo vertice Ue post-Brexit. Est sul piede di guerra

Bratislava: primo vertice Ue post-Brexit. Est sul piede di guerra

ROMA – Bratislava: primo vertice Ue post-Brexit. Est sul piede di guerra. Dopo lo schiaffo del voto britannico, al culmine di una crisi “esistenziale” (Juncker) dell’Unione Europea, non si è ancora materializzato a Bratislava, nel primo vertice post-Brexit, lo spettro della richiesta di revisione dei trattati del gruppo Visegrad (V4, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia) contro il sistema di accoglimento dei migranti pro-quota.

Notizia che pure era circolata alla vigilia ed è stata rilanciata anche dall’agenzia Ansa. Oggi il premier francese Francois Hollande ha proposto un’agenda sobria (basta promesse illusorie) ma ambiziosa centrata su tre punti e della quale insieme a Berlino e Roma, Parigi vuole guidarne il processo politico: “Sicurezza, fare dell’Europa una potenza economica e dare speranza per il futuro. Ecco la roadmap”, ha dichiarato.

Tra i temi caldi in discussione l’immigrazione e il Trattato di libero scambi con gli Usa: detto delle resistenze dei paesi dell’Est sul primo punto, sulla liberalizzazione del commercio pesa il no al proseguimento della trattativa imposto da Berlino e Parigi (non Roma).

Se sulla flessibilità “intelligente” ieri si era speso il presidente della Commissione Juncker invocando un forte impulso agli investimenti per rafforzare crescita e occupazione, Matteo Renzi ha reclamato ancora una volta che il rispetto delle regole valga per tutti: sul contenimento del deficit l’Italia rispetta i parametri, perché la Germania non rispetta quella sul surplus di bilancio?

“La stabilità dei nostri figli vale più delle regole”, affonda Renzi, ma ci si augura (davvero il momento è decisivo) che la discussione resista al gioco dei veti incrociati e delle intemperanze tutt’altro che istintive a esclusivo beneficio interno: serve collegialità e assunzione comune di responsabilità, speriamo almeno, come confida un alto funzionario europeo, la discussione di oggi avvenga “nei limiti della buona educazione” (Sole 24 Ore).