Immigrati: nella “guerra sui pezzenti” l’Europa boccia la troppo furba Italia

di Sergio Carli
Pubblicato il 11 Aprile 2011 - 16:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA-Europa boccia Italia 25 a 2, con il governo di Roma è rimasto solo quello di Malta. Bocciata la proposta di “attivare la direttiva numero 55 del 2001”, il che vuol dire in soldoni bocciata l’idea, la richiesta italiana di dividersi tra gli Stati europei i circa ventimila immigrati, in gran parte tunisini, sbarcati a Lampedusa. Bocciata perché l’Europa a stragrande maggioranza non considera quei ventimila e passa una “invasione”, tanto meno uno “tsunami umano” come pure li avevano battezzati rispettivamente Maroni e Berlusconi. Niente invasione e tsunami in quantità: la Germania a suo tempo assorbì 500mila ex jugoslavi senza chiedere di spartirli con gli altri paesi europei, la Francia ha assorbito negli centinaia di migliaia di nord africani, l’Italia è il paese che concede molti meno ricongiungimenti familiari e manda a buon fine molte meno domande di asilo degli altri paesi d’Europa in proporzione alla popolazione. Niente invasione e tsunami in “qualità”: l’Europa dice all’Italia che gli immigrati si distribuiscono un tanto a nazione quando fuggono da luoghi in cui non possono tornare senza rischiare la vita e non è questo il caso dei tunisini che sono “immigrati economici”. L’Europa dice all’Italia: teneteveli perché non sono una marea, teneteli perché potete e rimandateli indietro secondo leggi senza sognarvi di scaricarli in Francia o Germania con l’invenzione dei permessi temporanei elevati a passaporto europeo.

E adesso che faremo, che farà il governo di Roma? Darà seguito alla riflessione-minaccia di Berlusconi di appena due giorni fa, quella dello “allora è meglio dividerci?”. L’Italia si dividerà dall’Europa per ventimila immigrati? Sarà la “guerra sui pezzenti” a spezzare l’Unione Europea? Oppure il governo di Roma ritirerà per rappresaglia le truppe italiane in Libano e gli aerei impegnati in Libia? Per “difendere i confini italiani” come vuole Calderoli. Per “difenderli” da chi? Dagli immigrati sparandogli addosso? Per sbarcarli a militare forza sulle coste africane? O per “difendere” i confini italiani dai nuovi “nemici europei”? L’Europa ha sbattuto la porta in faccia all’Italia e poco o nulla di concreto il governo di Roma può fare. Sconsolato più che orgoglioso è il “meglio soli che male accompagnati” con cui Maroni ha commentato la decisione europea. Sconsolato e alquanto sconsiderato: “mala compagnia” è quella europea e allora dove e con chi si accompagnerà l’Italia? In Europa il leghismo di governo ha trovato la sua misura, restando solo dietro la porta sbattuta in volto. Ma perché ci hanno sbattuto la porta in faccia?

Perché siamo stati negli anni, come spesso ci accade, troppo “furbi”. Tanto “furbi” che ora ci fanno pagare la nostra “astuzia”. L’Italia è campione di inossrvanza delle direttive europee. Direttive che i ministri del governo in carica spesso si incaricano di sbeffeggiare, ignorare, trasgredire. Siamo il paese il cui governo aiuta da anni gli allevatori a ignorare i limiti alle quote latte e consente loro di non pagare le multe. Siamo il paese in cui una forza portante del governo, la Lega, da anni fa scuola di diffidenza e di disobbedienza alle regole europee. “Furbi” che stando al governo prendono le decine di miliardi di fondi europei e in piazza e in tv indicano l’Europa come fonte delle difficoltà economiche italiane. Se le ricordano queste cose in Europa, anzi ora si vede che se le sono legate al dito.

Furbi nel farla e nel raccontarla: nessuna opinione pubblica europea vuole gli immigrati e sempre punisce il rispettivo governo che fosse di manica larga nell’accoglierli. Ma solo e soprattutto in Italia il governo ha raccontato alla sua pubblica opinione che era possibile, anzi già fatto, il blocco e il respingimento. Siamo stati “furbi” anche stavolta, gonfiando un esodo a tsunami, proclamandoci “invasi”, raccontando alla gente che sarebbero stati “respinti a forza” e comunque messi “fuori dalle palle”. Abbiamo provato a fare lo stesso gioco in Europa ma non ha funzionato, fuori dei confini la Lega non ha la “golden share” di cui gode nei confronti del governo nazionale. Non avevamo dunque ottime ragioni e soprattutto non avevamo buona condotta, per questo l’Europa ci ha sbattuto la porta in faccia.

Eppure deve essere debole e poca cosa questa Europa se trema, si agita e sgomita per ventimila immigrati. L’Italia è stata respinta e bocciata per troppa “furbizia” politica e di governo. Ma l’Europa, Germania e Francia soprattutto, hanno peccato alla grande di avarizia politica e di governo. Non si incrina una unione continentale per ventimila immigrati e neanche per cinquantamila. La “guerra sui pezzenti” ha mostrato che le nostre armate sono di chiacchiere e di cartone, che abbiamo perso e disperso credibilità e crediti nei confronti dell’Europa, ma il resto d’Europa, 25 contro 2, ha mostrato la sua fragile miopia. L’Italia dei Calderoli che ritira i soldati per ripicca non merita di essere aiutata, però l’Europa doveva per lungimiranza e per istinto di sopravvivenza offrire di meglio e di più all’Italia di un “peggio per voi”.