Strauss Kahn arrestato per (tentato) stupro. Un complotto di Sarkò?

Pubblicato il 15 Maggio 2011 - 13:03 OLTRE 6 MESI FA

Dominique Strauss Kahn

PARIGI – I sondaggi per mesi lo hanno dato per favorito e ora con un’accusa per tentato stupro Dominique Strauss Kahn, direttore generale del Fmi, è stato messo fuori gioco da possibile candidato in lizza per essere lo sfidante di Nicolas Sarkozy alle presidenziali francesi del 2012. C’è stato un complotto contro di lui?

La sua immagine prestigiosa di economista che ha guidato il Fondo monetario internazionale in questi anni di crisi è stata sporcata da una sua descrizione becera sbattuta su tutti i giornali del mondo, il New York Times per primo che ha dato la notizia. Strauss Kahn nudo, così viene raccontato dai giornali, avrebbe provato a farsi fare una fellatio da una cameriera del Sofitel hotel di New York (che appartiene a una catena francese) e poi ancora l’avrebbe aggredita.

In poche ore la sua reputazione galleggia nel fango, mentre in Francia gli uomini di Sarkò già esultano per essersi tolti di torno il nemico numero uno in un ipotetico testa a testa in vista della prossima corsa all’Eliseo.

L’arresto di Strauss Kahn è un colpo basso al partito socialista francese e all’ala dura della sinistra d’oltralpe. Già dall’Ump del presidente lo sdegno sembra abbia preceduto i giudici per la condanna: Dominique Strauss-Kahn è un “uomo poco raccomandabile” e “per la Francia è umiliante avere un uomo come lui che sguazza nel sesso”, ha commentato deputato dell’Ump Bernard Debré alla radio Europe 1.

L’ex consigliere del defunto presidente socialista francese Francois Mitterrand, ha detto: “Non penso che sarà candidato alle presidenziali  avremo una candidatura di Martine Aubry contro Francois Hollande. Le presidenziali sono ancora tutte da scoprire, avremo tante sorprese…l’attuale presidente è ancora lungi dall’essere sconfitto”.

Secondo Attali, il direttore del Fmi “lascerà il suo posto a un direttore generale ad interim”: “Dice di essere innocente e puo’ tranquillamente esserlo. Ma non potrà essere candidato alle primarie, né restare al Fmi che gli toglierà l’immunità”. Ritorna l’ipotesi complotto dunque: Attali ha parlato anche della possibilità di una macchinazione di cui potrebbe essere stato vittima Strauss-Kahn, sottolineando che il socialista si trovava in un hotel della catena francese Sofitel.

I socialisti sono nel caos, non sanno come reagire a una notizia bomba come questa in una Francia sempre più difficile da fare avvicinare a sinistra e con il Front National di Marine Le Pen in pole.

Si dice “stupefatta” Martine Aubry, segretario del Partito socialista francese, la notizia è “una bomba”. Aubry, ha lanciato un appello al partito affinché “resti unito e responsabile”.

Per la Le Pen Strauss-Kahn, è “definitivamente screditato come candidato alla massima carica dello stato” francese dopo l’arresto negli Stati Uniti. “I fatti che sono rimproverati a Dominique Strauss-Kahn – ha dichiarato la Le Pen – se saranno confermati, sono di un’enorme gravità. E’ definitivamente screditato come candidato alla massima carica dello Stato”.

Per la candidata per i socialisti all’Eliseo nel 2007 e possibile sfidante di Strauss-Kahn alle primarie socialiste, la notizia dell’arresto del direttore generale del Fondo monetario internazionale è “sconvolgente” e “da verificare”. “Tutto resta da verificare – ha detto Segolene Royal ai microfoni di Europe 1 – è uno shock”.

La Royal ha invocato la “presunzione di innocenza” per il direttore del Fmi: “Ha diritto come tutti i cittadini alla presunzione d’innocenza fin quando i fatti non saranno dimostrati. Il mio pensiero va in questo momento alla sua famiglia, ai suoi cari e anche all’uomo che sta affrontando questa prova”. Sulle conseguenze politiche di quanto accaduto nelle ultime ore a New York, la Royal – che si è già candidata alle primarie – chiede “a tutti di controllarsi e non cercare di approfittare della situazione”.

“Sarebbe indecente costruire un feuilleton – ha proseguito – non è il momento di commentare le conseguenze di questo caso sulla politica interna”.