Sprechi “olimpici”: il ministro dello sport russo rischia il licenziamento

Pubblicato il 5 Luglio 2010 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA

Dmitri Medvedev

Aria di dimissioni per il ministro dello sport e del turismo Vitali Mutko, dopo la presentazione di un rapporto della Camera dei conti sugli sprechi dei fondi per le Olimpiadi invernali di Vancouver, conclusesi con il fiasco della squadra russa.  Anche Mutko ne avrebbe approfittato, spendendo 1400 dollari a notte per una camera d’albergo (contro il tetto di 130 dollari previsto dalla legge russa), per se’, la moglie Tatiana e anche una dozzina di ospiti che nulla avevano a che fare con la delegazione ma che hanno visitato la città canadese a spese dello Stato.

”Sono fatti non rilevanti”, ha commentato Mutko, invitando i giornalisti ad informarsi su quanto ha speso nella stessa occasione il ministro dello sport francese. Ma una fonte del Cremlino, citata dal quotidiano Vedomosti, ritiene inevitabili ora le dimissioni e l’apertura di una inchiesta giudiziaria sull’uso dei fondi pubblici legati ai Giochi di Vancouver.

Anche il senatore Amir Galliamov ha annunciato che i membri del Consiglio della federazione intendono chiedere al Cremlino il siluramento di Mutko. Dopo il fiasco russo, il peggiore della storia sin dai tempi dell’Urss (11/0 posto con 15 medaglie, di cui solo 3 d’oro), il presidente russo Dmitri Medvedev aveva invitato i responsabili a dimettersi.

Ma lo aveva ascoltato solo il presidente del comitato olimpico russo Leonin Tiagaciov, mentre Mutko aveva conservato il posto dopo un colloquio con il premier Vladimir Putin, di cui è ritenuto un amico e alleato. Ora il Cremlino può prendersi la rivincita. Dalla relazione della corte dei conti, emerge che la Russia ha speso per le Olimpiadi di Vancouver 160 milioni di euro e che ogni medaglia e’ costata oltre 10 milioni di euro.