Azzano (Pordenone): il sindaco leghista chiede la schedatura degli islamici

Pubblicato il 11 Novembre 2009 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA

Da un piccolo comune del Friuli arriva la proposta di schedatura di tutti i musulmani: era dai tempi delle legge razziali del ’38 che non si sentiva parlare di un censimento su base razziale o confessionale. Enzo Bortolotti, dentista cinquantunenne rieletto a furor di popolo (quasi il 70% dei consensi) sindaco leghista di Azzano Decimo, provincia di Pordenone, sta per avviare il censimento islamico.

Non si tratta di un censimento sugli stranieri residenti in paese. E nemmeno uno studio sulla nazionalità degli immigrati. Quel che il Comune di Bortolotti punta a realizzare è un censimento sulla religione. E non una a caso. L’Islam. La richiesta del sindaco non è parsa a nessuno in contrasto con la Costituzione ne qualcuno ha fatto notare che gli orientamenti religiosi sono strettamente protetti dalla legge sulla “privacy”. Tanto che è stata tranquillamente iscritta all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale. Punto numero: “Mozione presentata dal gruppo consigliare Lega Nord inerente la proposta di censimento delle persone appartenenti alla religione islamica presenti nel territorio comunale”.

Provvedimenti del genere non sono isolati, se alla Regione giace, questa volta inascoltata, un’ interrogazione della Lega che chiede «una mappatura per stabilire dove siano insediate le comunità musulmane e in particolare quelle legate alle correnti integraliste e fondamentaliste».

L’ultima sortita di Bortolotti qualifica meglio intenzioni e cultura politica del sindaco, in precedenza distintosi per -nell’ordine – aver messo i lucchetti ai cassonetti per impedire lo scarico ai non residenti, fatto installare telecamere anti vandali all’oratorio e aver dotato i vigli di giubbotti anti-proiettili.

Il suo pregiudizio anti-islamico d’altronde lo ha sempre dichiarato, come quando, sull’onda emotiva per l’omicidio di Sanaa Dafani (la ragazza di origini marocchine sgozzata dal padre perché amava un italiano), sentenziò: «Dimostra l’impossibilità di integrazione con la cultura islamica».