Beppe Grillo e l’articolo 67, nel 2005 lo difendeva

Pubblicato il 4 Marzo 2013 - 16:46| Aggiornato il 26 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – C’è stato un momento in cui l’articolo 67 della Costituzione piaceva eccome a Beppe Grillo. L’articolo in questione consente all’onorevole di esercitare le proprie funzioni senza vincolo di mandato. Qualcosa che Grillo ha spiegato così: “L’articolo 67 recita: ‘Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato’. Questo consente la libertà più assoluta ai parlamentari che non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori. Insomma, l’eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno”.

Ma nel dicembre 2005 Grillo sul suo blog scriveva tutt’altro. Il motivo era una sortita di Carlo Giovanardi che all’epoca diceva di non essere dipendente di nessuno se non dei suoi elettori. E Grillo scriveva: “Art. 67: Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. Ha dichiarato: “Io non sono dipendente di nessuno se non dei miei elettori” e “In democrazia ognuno risponde delle sue idee e degli elettori che lo hanno votato”. Se ne deduce che chi ha votato l’ex dipendente Giovanardi (ma come fa a sapere chi è se il voto è segreto?) deve pagargli lui solo lo stipendio, non tutti i cittadini italiani. Il dipendente Giovanardi è un dipendente extra-costituzionale. Non risponde alla Nazione, ma solo ai suoi elettori”.