Berlusconi, Guzzetta: “Dubbi sulla legge Severino, sarebbe retroattiva”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Agosto 2013 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA
Giovanni Guzzetta

Giovanni Guzzetta

ROMA – La legge Monti Severino, quella che comporterebbe  l’incandidabilità e l’ineleggibilità sopravvenuta per Silvio Berlusconi come conseguenza della condanna non convince il costituzionalista Giovanni Guzzetta. Nello specifico lo studioso è perplesso sull’applicabilità della norma all’ex presidente del Consiglio perché, spiega, la legge  ”avrebbe un’applicazione retroattiva (a fatti cioè precedenti l’entrata in vigore della legge).

Il fatto, secondo Guzzetta,  “suscita notevoli dubbi sul piano della costituzionalità e di una possibile violazione della convenzione europea dei diritti dell’uomo”.

Il costituzionalista parla anche delle polemiche scatenate dalla proposta di chiedere la grazia per Berlusconi a Napolitano. ”È evidente – spiega – che esponenti capigruppo del Pdl non hanno formalmente titolo per richiedere la concessione della grazia. Ma è altrettanto vero che il codice di procedura penale afferma che la grazia possa essere concessa anche in assenza di domanda o proposta. Immagino che l’iniziativa di cui si parla fosse essenzialmente rivolta a sollecitare il Capo dello Stato in questa direzione”.

Del resto, aggiunge, ”che la concessione della Grazia sia un atto rimesso ad una valutazione di altissima opportunità politica, che spetta solo al Presidente della Repubblica assumere. Non si tratta certo di un quarto grado di giudizio, né di una sconfessione della magistratura e tantomeno di un atto i cui presupposti sostanziali siano limitati alle sole ragioni umanitarie. Basti considerare – ricorda – la vicenda della concessione della Grazia a Joseph Romano, il militare Nato condannato per le vicende del rapimento di Abu Omar, motivata per ragioni non certamente di carattere umanitario, ma a seguito di una modifica del quadro politico-internazionale nei rapporti tra Italia e Stati Uniti”.