Berlusconi sul caso Mills: “Voglio l’assoluzione piena”

Pubblicato il 26 Febbraio 2010 - 18:42 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi ha dato il via oggi, 27 febbraio, a Torino alla campagna elettorale delle Regionali. A margine della conferenza ha ribadito che, per quanto riguarda la sentenza Mills, «è un’invenzione pura, un assurdo, non c’é stata nessuna dazione da parte di un manager di Fininvest che tra l’altro è morto». Ha poi sottolineato di volere una «assoluzione piena».

Parlando dei magistrati, il premier ha detto: «Per fortuna la grande maggioranza dei giudici non appartengono a questa banda di magistrati talebani. Ma che questi magistrati talebani esistano, che siano molto forti e che intervengano con propositi eversivi nella vita democratica questa è una realtà assolutamente incontrovertibile».

In Piemonte Berlusconi sostiene il leghista Roberto Cota. «Roberto ha un solo difetto, ha una moglie magistrato… Ma è una di quei magistrati perbene e spero aumentino sempre di più». Silvio Berlusconi ha dato ufficialmente il via alla campagna elettorale del Pdl per le elezioni regionali intervenendo a Torino ad una manifestazione a sostegno del candidato del centrodestra per il Piemonte, il leghista Roberto Cota.

Ed è con una battuta che introduce il tema della giustizia, all’indomani della sentenza sul caso Mills che ha dichiarati prescritti i reati nei confronti dell’avvocato inglese accusato di essere stato corrotto proprio da Berlusconi. Il premier ha parlato dei progetti del Pdl in questo campo e ha sottolineato soprattutto la questione delle intercettazioni: «Le modificheremo – ha annunciato -, così è uno Stato di polizia. La maggior parte delle telefonate che hanno rovinato delle persone si sono rivelate prive di utilità al fine di individuare dei reati. Certo, ci devono essere prove serie per i reati, ma non si possono gettare in pasto al pubblico le intercettazioni».

Nel corso della conferenza stampa a margine dell’evento, il Cavaliere ha ribadito che cercherà di far passare il messaggio di un voto non solamente locale: «Agli italiani – ha spiegato – diremo che è una scelta di campo». E quanto a scelte, il capo del governo ha parlato di quella dell’Udc di Casini, che in alcune Regioni si schiera a sostegno dei candidati di centrosinistra: «L’Udc non ha nulla da spartire con il Pd, soprattutto dopo che si è ammanettato a Di Pietro – ha detto Berlusconi – la nostra è una coalizione per governare, che affronterá tutti i temi con unitá d’intenti, mentre dall’altra, c’è una coalizione che definirei elettorale con partiti molto distanti, soprattutto sul piano dei principi e dei valori». Parlando ancora del centrosinistra, Berlusconi ha detto che «c’è una ricerca del risultato elettorale e quindi del potere ma c’è l’impossibilitá della coesione necessaria per governare».

Berlusconi ne ha anche per la Corte Costituzionale: «In base alla legge italiana un cittadino che viene attirato nel girone infernale (dei processi giudiziari), si vede la vita rovinata, i suoi cari subiscono la stessa condanna. Noi avevamo fatto questa legge (lodo Alfano) ma poi i giudici di sinistra l’hanno contestata, la corte costituzionale, che è una corte dove 11 giudici sono dell’area della sinistra, ha dato ascolto ai Pm e quindi la legge è stata abrogata. Oggi la democrazia è questa. Il popolo elegge il Parlamento, che approva una legge e poi finisce così. In Italia la sovranità non è del popolo ma dei Pm».

Il premier è poi tornato sul tema della lotta alla corruzione: «Presenteremo il ddl sulla corruzione, che non abbiamo votato solo perchè sono venute fuori delle possibilità forti di miglioramento, lunedì prossimo» in Cdm e «lo approveremo».