Bocchino, niente incontro ma la trattativa sì: “Se Berlusconi si dimette, reincarico dopo 72 ore”

Pubblicato il 8 Dicembre 2010 - 19:23 OLTRE 6 MESI FA

Italo Bocchino

Di incontrare Silvio Berlusconi non se ne parla. Per Italo Bocchino è “più probabile una cena tra Hillary Clinton e Julian Assange”, ma la trattativa con il premier c’è.

Lo ha indirettamente detto lo stesso Bocchino: ‘Per noi servono le dimissioni” di  Berlusconi, ma siamo anche disposti ad un ”reincarico 72 ore dopo” a condizione che il premier accetti una ”nuova agenda economico-sociale” ed una nuova legge elettorale che preveda l’introduzione di una ”soglia minima per far scattare il premio di maggioranza” e l’elezione ”nei collegi di meta’ dei deputati”.

Così il capogruppo di Fli conferma che per il gruppo di Gianfranco Fini la crisi non deve essere necessariamente ”al buio”, ma può essere ”pilotata”.

A proposito della posizione di Silvano Moffa, la ‘colomba’ di Fli secondo cui le dimissioni di Berlusconi non sono indispensabili per siglare un ”patto di legislatura” fra il Cavaliere e Gianfranco Fini, Bocchino ricorda: ”Noi abbiamo pronta una mozione di sfiducia e ci deve essere un elemento di forte novità per rimetterla nel cassetto”.

In sostanza, per il capogruppo di FLi, le dimissioni del presidente del Consiglio sono necessarie. Eppure, lo steso Bocchino, dopo aver assunto posizioni particolarmente dure nei confronti del premier ieri a ‘Ballaro”, oggi apre all’ipotesi di una crisi pilotata e di brevissima durata: ”72 ore dopo Berlusconi potrebbe ottenere il reincarico”, assicura il capogruppo di Fli a Montecitorio.