Bondi attacca Fini: “Deve smetterla di fare sempre il controcanto”

Pubblicato il 11 Aprile 2010 - 11:56 OLTRE 6 MESI FA

Sandro Bondi

Anche il “mite” Sandro Bondi perde la pazienza nei confronti del presidente della Camera Gianfranco Fini e in’intervista al Corriere della Sera sbotta:  «Fini non può continuare a fare il controcanto».

Il coordinatore nazionale del Popolo della libertà dalle pagine del quotidiano di via Solferino lancia l’idea di  una federazione del partito con la Lega. «Il risultato elettorale -afferma- è molto chiaro e consente di affrontare i problemi con serenità e di tracciare una prospettiva comune. Credo che d’ora in avanti convenga anche a Fini affrontare le questioni con questo spirito positivo, invece di offrire l’impressione di un quotidiano controcanto alle posizioni del Pdl e del governo».

«Fra i due partiti diversi, seppur alleati -spiega Bondi riferendosi ai rapporti Lega-Pdl- c’è sempre un certo grado di competizione. Come accadeva, fino a pochi anni fa, tra An e Forza Italia, ma poi l’unità era così forte che abbiamo dato vita a un partito unitario. Anche con la Lega c’è una grande affinità e niente vieta di pensare che nel futuro si possa prevedere una forma più alta di unità rispetto a quella attuale. Magari -osserva il ministro dei beni culturali- la forma di una federazione che salvi la differenza ma postuli un rapporto ancora più stretto di collaborazione».

Quanto alle riforme, il ministro concorda con Bossi sul fatto che «federalismo e presidenzialismo, anche nella forma francese, possano costituire due processi paralleli e complementari. Certamente l’avvio del federalismo richiede un forte Stato centrale, altrimenti potrebbe trasformarsi in anarchia e disgregazione dell’unità nazionale». Sul nodo doppio turno Bondi precisa: «Non cè un rapporto necessario tra semipresidenzialismo e riforma della legge elettorale. Non è detto che sia necessario cambiare l’attuale legge».