Comunali Casal di Principe, polizze Rca in cambio di voti e 30 nomi vicini ai boss

Pubblicato il 14 Aprile 2010 - 17:25 OLTRE 6 MESI FA

Nelle elezioni comunali di Casal di Principe molti candidati sono in “odore” di Camorra. La direzione distrettuale antimafia di Napoli ha emesso un’informativa in cui chiede controlli rigidi: la Digos di Caserta ha già “sguinzagliato” poliziotti e carabinieri per verificare la “pulizia” delle liste e per accertare che venga limitato il fenomeno del “voto di scambio”: finora nelle liste che sostengono i tre candidati sindaci ci sono 30 nomi “sospetti”. Le elezioni si terranno il 18 e 19 aprile.

Secondo le indagini delle forze dell’ordine, l’organizzazione criminale promette polizze Rca come merce di scambio per far convogliare voti sui candidati “amici”: generalmente si tratta di parenti di boss. Il sistema delle assicurazioni è stato già riscontrato a San Cipriano d’Aversa.

Gli investigatori hanno riscontrato un “record” nelle liste che sostengono Pasquale Martinelli, appoggiato dall’Udeur e da tre liste civiche: la maggior parte dei candidati poco trasparenti sono in queste liste. Vincenzo Apicella, ad esempio, è il nipote di Dante Apicella: entrambi sono esponenti del clan dei Casalesi.

Tra i nomi in lizza c’è il testimone di nozze di Michele Barone, molto vicino a Michele e Pasquale Zagaria, due tra i boss più influenti della zona. C’è la cugina del boss latitante Nicola Panaro. C’è Mario Corvino, ex assessore nella giunta di Francesco Schiavone: Corvino fu arrestato nell’operazione Spartacus ma finì per essere assolto. Tra le liste pro Martinelli c’è anche quella degli iscritti al circolo del Pd: il partito ha negato loro di poter formare una lista con il logo dei democratici.

Per quanto riguarda invece le liste a sostegno di Elio Natale, candidato del Pdl, spicca il nome di Antonio Corvino: assessore uscente è figlio di Gaetano Corvino, che nel 1990 ospitò il celebre incontro dei capiclan nel giorno di Santa Lucia.

Il terzo candidato è Vincenzo Schiavone: è appoggiato da una sola lista civica e infatti i suoi manifesti sono praticamente assenti dalle strade di Casale.

I sindaci dei comuni di Casal di Principe, Maddaloni e Castel Volturno nei mesi scorsi sono stati rimossi perchè inseriti nella “lista nera” di Bertolaso per inadempienze nel settore rifiuti. Il Tar del Lazio, su ricorso dei tre sindaci, ha reintegrato nelle funzioni i tre primi cittadini ma la decisione è stata impugnata dal Ministero dell’Interno: il Consiglio di Stato ha poi annullato il provvedimento di reintegro.