Comunali Varese, la rabbia del leghista Fontana: “Presuntuosi e frenati da Berlusconi. Dovevamo chiedere voti all’Udc”

Pubblicato il 18 Maggio 2011 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA

Attilio Fontana (foto LaPresse)

ROMA – Non risparmia le critiche e come bersagli individua il suo stesso partito, colpevole di aver sottovalutato la sfida, sia Silvio Berlusconi che  ”prima era un valore aggiunto, oggi non lo è più”. Quel 49,3% ottenuto al primo turno alle comunali di Varese, risultato che lo obbligherà ad un ballottaggio non esattamente pronosticato prima del voto, brucia al candidato sindaco della Lega Attilio Fontana. Intervistato dal Corriere della Sera, Fontana analizza in modo impietoso l’accaduto: “Siamo stati presuntuosi. I voti dell’Udc dovevamo chiederli prima, ora è tardi e sarebbe solo un inutile pasticcio”.

Fontana ha comunque 19 punti di vantaggio sulla sua avversaria, Luisa Oprandi del Pd ferma al 30%, margine rassicurante che, però, non sopisce la rabbia. Così l’aspirante sindaco guarda alla vicina Gallarate dove il candidato leghista è rimasto fuori dal ballottaggio per colpa di una divisione col Pdl e sbotta: “Se potessi votare là tra quindici giorni sceglierei il candidato del Pd”.

Tornando a Varese, al Corriere e a Repubblica Fontana spiega che a Varese la Lega ha fatto ”una campagna troppo soft”, e aggiunge che in generale, un problema con l’alleato esiste perché  ”c’è un Pdl poco riformista che prevale sul Pdl riformista. E nel nostro elettorato il malessere verso gli alleati cresce. Chi vota Lega va al sodo, vuole risultati. Non gli basta sapere che è stato sottoscritto un accordo”. Il Carroccio ”deve andare avanti in fretta con le riforme. E lo deve fare con chi e’ disposto ad andare alla stessa velocita’ ”. Altrimenti, conclude Fontana, ”si faranno delle riflessioni e si prederanno delle decisioni”.