Condono sì o condono no? Cicchitto spiega: “Se serve lo faremo subito”

Pubblicato il 8 Ottobre 2011 - 18:59 OLTRE 6 MESI FA

Fabrizio Cicchitto (Foto LaPresse)

ROMA – Prima sì, poi no, poi forse, adesso di nuovo sì. Sul condono c’è un po’ di confusione all’interno della maggioranza: farlo oppure non farlo? Il dilemma prova a scioglierlo Fabrizio Cicchitto: “Per abbattere il debito, se non sono sufficienti alcune misure, non si può escludere il condono edilizio e fiscale”. Quindi l’idea di fondo c’è e va avanti.

Cicchitto, intervenuto al convegno “Verso un nuovo Pdl” a Saint Vincent, spiega: “Fino adesso il governo ha avuto una linea difensiva che ha consentito però di salvare l’Italia, ora è indispensabile un salto di qualità con una riforma istituzionale, che comprenda la riforma elettorale; un’operazione sulla crescita e l’abbattimento del debito”.

Per fare questo è necessaria “una forma di finanza straordinaria ossia una patrimoniale morbida, la riforma delle pensioni, le dismissioni, e anche, eventualmente, se il resto non basta, il condono edilizio ed il condono fiscale”. “Io non credo – ha detto ancora Cicchitto – che l’etica si misuri su questo, ma sulla capacità di trovare risorse”.

Parlando del “nuovo Pdl”, Cicchitto ha aggiunto alcuni commenti sulla popolarità del premier: “L’attacco mediatico e giudiziario non ha eliminato, ma ha ridotto il carisma di Berlusconi”, ha detto. “Noi dobbiamo surrogare con un partito democratico e organizzato sul territorio che riprenda l’ispirazione originaria della Democrazia cristiana, che era interclassista”.