Rifiuti, De Luca: “A Salerno un termovalorizzatore da un milardo di euro, e la Camorra vuole entrare nella partita”

Pubblicato il 22 Novembre 2010 - 09:23 OLTRE 6 MESI FA

Vincenzo De Luca

Sui rifiuti a Salerno bisogna ”stare attenti” al ”gruppo affaristico-camorristico pronto a entrare nella partita” dei termovalorizzatori che vale ”un miliardo di euro”. Ad affermarlo,  in una intervista a Repubblica,  il sindaco di Salerno, Vincenzo de Luca, che ha già individuato l’area per costruire uno dei due impianti che si farà ”ma solo alle condizioni del Comune”.

”C’e’ una forte pressione – afferma – e dimostreremo nei prossimi giorni quanto sia motivata e vera la presenza affaristica”. Presto ”denunceremo tutto sul bando della Provincia di Salerno. L’inceneritore si farà alle nostre condizioni, non a quelle di quel bando”.

Una posizione, quella del sindaco, che lo porta ad esprimere solidarietà anche al ministro Mara Carfagna, in rotta sulla questione, con molti esponenti del Pdl campano: “Tutta la mia solidarietà alla Carfagna per l’attacco a cui è stata sottoposta. C’è uno scontro nel Pdl tra gruppi di potere affaristici e un ministro che si muove in quel partito tentando di affermare la dignità della politica. Uno scontro che viene da lontano e che si incrocia con la mia posizione sui termovalorizzatori”.

“Qui – aggiunge De Luca – bisogna riportare la Campania ad essere una regione normale senza un groviglio di competenze che moltiplica i costi e le aree di inefficienza del servizio per lo smaltimento dei rifiuti. Un groviglio di competenze che porta a separarci da una condizione di democrazia normale in cui la gestione del ciclo dovrebbe spettare ai Comuni singoli o associati. C’è invece un quadro di permanente e sconvolgente anomalia democratica. Montagne di rifiuti a Napoli e in altri centri, ma nulla di concreto per rispondere al problema”.

Per De Luca, in Campania, c’è  ”un groviglio di competenze che moltiplica i costi e le inefficienze” del servizio rifiuti. L’unica cosa ”chiara” nel decreto del governo, dice, ”è  che le province ora sono escluse dalle scelte. Ma non basta. Con tutto il rispetto per Caldoro, che è una persona perbene, occorrono posizioni nette perché sullo sfondo di tutto rimane la tutela politica del coordinatore regionale Pdl, Nicola Cosentino. E mi fermo qui”.

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