Diffamazione giornali online, intesa Pdl-Pd: multe fino a 60mila a chi “infanga”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Luglio 2013 - 12:32 OLTRE 6 MESI FA

Diffamazione giornali online, intesa Pdl-Pd: multe fino a 60mila a chi "infanga"ROMA – Prima della pausa estiva dal Parlamento potrebbe uscire una nuova, pesantissima legge sulla diffamazione: multe fino a 60 mila euro direttamente al giornalista che diffama. Un nuovo bavaglio, che rischia di essere approvato nel silenzio dell’atmosfera pre-festiva.

Salvati dall’obbligo di rettifica i blog, le nuove regole riguarderebbero però anche le testate giornalistiche online. Creando tra l’altro due categorie di giornali: i blog e tutti gli altri, dando ai primi licenza di insultare e diffamare.

Vero che non c’è più il carcere, ma la rettifica obbligatoria intaserà i giornali di carta e toglierà ogni possibilità di distinzione fra rettifiche fondate e chi approfitta della legge sulla privacy e del diritto all’oblio per mandare i propri avvocati a battere cassa a tutte le testate, siano essi grandi quotidiani come piccoli siti:

“Tra le novità introdotte, l’obbligo di rettifica anche per i siti giornalistici on line registrati in base all’articolo 5 della legge sulla stampa. La rettifica, per tutte le testate (quindi anche quelle cartacee), dovrà avvenire entro 48 ore e “senza commento”. La rettifica tempestiva e completa, dopo una valutazione del magistrato, eviterà anche le sanzioni pecuniarie.

E’ stato inoltre sciolto in Commissione giustizia alla Camera, grazie a un accordo maggioranza-governo, il nodo dei siti internet per quanto riguarda le norme sulla diffamazione a mezzo stampa. L’obbligo di rettifica, e le sanzioni in caso di pubblicazione di notizie diffamatorie, varranno solo per i siti on line giornalistici: ossia, le testate web registrate e con un direttore responsabile. Salvi quindi i blog.

Su proposta dei relatori Enrico Costa (Pdl) e Walter Verini (Pd), e con il parere favorevole del governo, è stata infatti approvata una riformulazione agli emendamenti Chiarelli (Pdl) e Ferranti (Pd) che proponevano di estendere le norme della legge sulla stampa del 1948 anche ai siti internet. Una proposta che prevedeva l’arresto in caso di mancato pagamento della multa per diffamazione e la chiusura dei siti Internet, blog compresi. M5s ha votato contro. Sel si è astenuta, mentre hanno votato a favore Pd, Pdl, Scelta civica e Lega“.

Liana Milella, su Repubblica, dà, tra le righe, aveva dato una notizia importante:

“Sulla diffamazione c’è intesa fra Pdl e Pd: multa fino a 60 mila euro a chi “infanga””.

Scrive Liana Milella:

“Tutt’altra musica per la diffamazione. Qui ci si mette d’accordo. Se non ci fosse stato l’ostruzionismo dell’M5S sul decreto del Fare oggi il testo sarebbe passato in commissione Giustizia. Se ne parlerà la prossima settimana. Ma l’intesa è raggiunta. «Via il carcere per lastampa» dice Costa, relatore con Walter Verini (Pd). Passa la sanzione da 5 a 10mila euro. Resta il risarcimento senza tetto (costa lo metteva a 30mila euro) perché, dicono, un limite sarebbe anticostituzionale.

Bloccati emendamenti pericolosi come quelli sui blog, anche se le testate on-line come Repubblica.it dovranno rispondere delle stesse regole dei giornali cartacei. I libri dovranno rettificare solo in riedizione (Mariastella Gelmini). Spazio alle rettifiche, ma «senza commento» (Stefano Dambruoso di Scelta civica). Assieme, Costa e Verini firmano la norma su una sanzione da 20 a 60mila euro per le «macchine del fango». Il testo recita così: «Se l’offesa consiste in un fatto determinato falso, la cui diffusione sia avvenuta con la coscienza della sua falsità si applica la pena della multa da 20 a 60mila euro».

Infine i direttori potranno «delegare le funzioni di controllo a uno o più giornalisti professionisti idonei a svolgere le funzioni di vigilanza».