Diretta live dallo stadio della politica. Dichiarazioni domenicali sul tema corruzione

Pubblicato il 21 Febbraio 2010 - 11:35 OLTRE 6 MESI FA

I politici sono scatenati sul tema corruzione, un flusso di parole inversamente proporzionale alla reale intenzione di fare qualcosa.

Blitz quotidiano cerca di recuperare le tracce delle tante dichiarazioni, senza molte speranze ma per dovere di cronaca, in una specie di diretta live, dall’arena politica invece che da uno stadio di calcio, consapevoli che allo stadio si fa, in politica si parla.

Ferrero ore 19.16

«Berlusconi ha ragione. Si tratta di casi isolati che riguardano solo il Popolo delle libertà, i cui esponenti rubano e fanno affari in tutti i modi possibili». È il commento del segretario del Prc e portavoce della Federazione della sinistra, Paolo Ferrero, alle parole del presidente del consiglio. «D’altronde Berlusconi sta in politica anche per evitare di finire in carcere. È del tutto coerente – sostiene Ferrero – che altri lo facciano per arricchirsi. Del resto lo scudo fiscale è stato fatto apposta per favorire il riciclaggio del denaro frutto di comportamenti illeciti».

Enrico Letta ore 19.15

La corruzione «è la piaga del paese». Lo dice Enrico Letta, vicesegretario del Pd, che chiede alla maggioranza e al governo di ritirare il provvedimento sul processo breve e lancia un appello perche’ il Parlamento apra immediatamente una sessione per discutere e approvare norme che rendano piu’ severe le norme sulla corruzione. Letta ha anche ribadito il ‘no’ del Pd alla legge sulle intercettazioni.

Penati ore 18.25

«In Lombardia serve un rinnovato impegno delle Istituzioni e della politica per la trasparenza e la legalità. Sono tanti i casi e i filoni aperti che hanno riguardato e riguardano le Istituzioni lombarde e il centrodestra che qui da tanto tempo governa questa regione. Non perdiamo l’occasione delle elezioni regionali per rinnovare un patto di legalità con i cittadini lombardi: in lista solo candidati senza macchia e senza ombra». Lo dice Filippo Penati, candidato presidente di Regione Lombardia.

Boanaiuti ore 18.15

«La triste realtà è quella di una sinistra allo sbando e senza iniziative concrete, pronta soltanto a cavalcare le vicende giudiziarie». Lo afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, replicando al capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro.

Di Pietro ore 16.25

«Signor Presidente del Consiglio, la sua frase chi sbaglia fuori dal partitò è solo uno spot elettorale. A rendere le sue sparate ancor più ridicole è la precisazione che sarà lei a decidere chi sia o meno un birbantello, lei, mastro birbante, e non un avviso di garanzia o i fatti accertati dalla magistratura». Lo scrive sul suo blog Antonio DI Pietro, commentando le odierne parole del premier Berlusconi. «In questi giorni – afferma il leader di Idv – abbiamo assistito a tutto e al contrario di tutto: Bertolaso è diventato il bamboccione ingenuo, oggetto delle macchinazioni di imprenditori burattinai; Letta come un pugile suonato, fino ad oggi uomo ombra del Governo, ripete come un disco incantato di essere preoccupato e di essere stato ingannato, salvo difendere a spada tratta il sistema dei decreti d’urgenza; Berlusconi salta la barricata della corruzione, all’ombra della quale è cresciuto con le sue aziende, e travestito da magistrato millanta di voler buttare fuori dal partito i birbantelli che rubano, riciclano, frodano e colludono con la mafia. Inoltre dice di voler portare in Parlamento il disegno di legge contro la corruzione. Poi si riprende dal delirio e, tornato nei ranghi, spara a zero sui magistrati rispolverando la necessità di un bavaglio alle intercettazioni e negando il sistema di corruzione radicato nel Paese che è del tutto simile al sistema Tangentopoli». Di Pietro critica poi l’annunciato ddl anti-corruzione del governo: «Che dire poi di questo disegno di legge approntato in tutta fretta che, sono pronto a scommettere senza nemmeno averlo letto, non risolverà nulla poichè ispirato da qualche sondaggio che la vede in caduta libera nei consensi, piuttosto che dalla reale intenzione di voler cambiare le cose».

Finocchiaro ore 16.30

«Il Premier ha attaccato Pd e opposizioni, come spesso fa quando è in difficoltà, e ha negato evidenti verita’ che riguardano la maggioranza. Cercano di alzare la polvere per coprire una realta’ che per loro e’ purtroppo molto triste e inquietante. La magistratura fara’ luce sulle inchieste in corso». Lo dice Anna Finocchiaro, Presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama, confermando che i democratici non voteranno “mai” il ddl che limita le intercettazioni.

Cota ore 14.45

Una legge anticorruzione «è utile» per «inasprire le pene per i reati contro la pubblica amministrazione; mettere delle norme sull’incandidabilità dei condannati e prescrivere un sistema di controlli maggiori». Lo ha affermato il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Cota, candidato ala presidenza della Regione Piemonte, ospite di ‘In mezz’orà di Lucia Annunziata. Per Cota è anche una «questione culturale: chi è condannato per determinati reati non deve essere messo in lista. Io non avrò candidati condannati nè nella Lega nè negli altri partiti». L’esponente del Carroccio, in caso di elezione, propone «un assessorato anti-furbetti, per controlli efficaci».

Orlando ore 14.44

«C’è qualcosa che stride negli annunci del governo riguardo alla nuova linea anti-corruzione». Lo sostiene Andrea Orlando, presidente del forum Giustizia del Pd che vede una contraddizione nelle posizioni del governo. «Dopo gli episodi di corruzione emersi in questi giorni, il Cdm – sottolinea Orlando – si riunisce e la discussione si risolve, spiega oggi in un intervista il ministro Alfano, in un confronto accademico sul fenomeno in questione. In compenso, il giorno dopo, Berlusconi ottiene un primo risultato: riesce a convincere Cosentino a rimanere al suo posto al governo e nel partito assegnandogli, immaginiamo, anche l’incarico di fare liste pulite in Campania. Oggi, poi, il ministro Alfano annuncia che il governo intende andare avanti sia sulla legge che limita fortemente l’utilizzo delle intercettazioni come mezzo di indagine sia sull’amnistia chiamata processo breve». «Il messaggio che si rischia di dare ai corrotti e ai corruttori – conclude Orlando – è chiaro: chiacchiere e aumento della probabilità di impunità».

Donadi ore 13.44

«Le intercettazioni sono un fondamentale strumento di lavoro nella lotta alla corruzione. Se, come dice il ministro Alfano, Berlusconi questa volta fa sul serio, non prenda in giro gli italiani annunciando mirabolanti ddl anticorruzione, che non vedranno mai la luce del sole, e faccia marcia indietro sulle intercettazioni, evitando di svuotarle completamente di ogni efficacia». Massimo Donadi, capogruppo di Idv alla Camera, rinnova la richiesta al governo a non modificare le norme che consentono l’uso delle intercettazioni. «Ma si sa, sul fronte corruzione, – aggiunge Donadi – la credibilità del presidente del Consiglio è pari a quella di una banconota da tre euro».

Belisario ore 12,47

“L’accelerazione impressa da Berlusconi e Alfano sulle intercettazioni ha un solo scopo: rendere innocuo il ddl anticorruzione che il governo dovrebbe inviare alle camere la prossima settimana ancor prima che venga discusso”. Lo ha detto il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario. “Insomma, da una parte l’esecutivo predica bene e a chiacchiere si muove nella direzione della lotta a questo odioso tipo di reato, dall’altro razzola male ed elimina lo strumento principale con cui questo stesso reato può essere combattuto”. Per Belisario “la corruzione si combatte facendo esattamente il contrario di quanto vorrebbe fare il governo: prima di tutto vanno potenziati gli strumenti e le risorse a disposizione di magistratura e forze dell’ordine, poi va creato un controllo serio all’azione degli enti locali che a causa della semplificazione legislativa ed emergenziale di questi anni ha lasciato troppo spesso mano libera nella concessione di forniture ed appalti. Solo con il combinato disposto di questi due elementi – conclude Belisario – sarà possibile finalmente sconfiggere la Tangentopoli italiana in corso ormai da un ventennio

Casini ore 12,14

“No alle intercettazioni pubblicate dai giornali, sì all’uso delle intercettazioni ai fini delle indagini. Limitare oltre misura l’uso delle intercettazioni significa buttare la spugna nella lotta alla corruzione”. Lo ha detto il leder dell’Udc Pier Ferdinando Casini interpellato a margine dell’inaugurazione di una sede del partito nel VIII municipio a Roma. “Le intercettazioni – ha precisato Casini – non possono essere pubblicate sui giornali quando non hanno attinenza con le indagini, in maniera abnorme. Ma deve essere chiaro che sono indispensabili perché servono per trovare chi ha le mani nella marmellata.

“Noi siamo garantisti verso Bertolaso, ma non lo siamo con i troppi ladri che circolano nella politica, che la inquinano e fanno perdere credibilità alle istituzioni e ai partiti. Ecco perché crediamo non ci debba essere l’ennesimo spot contro la corruzione, ma fatti concreti”.

Berlusconi ore 12,10

“Come se ci fosse una furia autodistruttrice che annulla i risultati, che travolge tutti gli sforzi che si fanno per migliorare il nostro paese, si cerca di far apparire una delle pagine più nobili della nostra storia recente come una storia di affari sporchi e di corruzione”. Lo sostiene il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in una telefonata all’iniziativa di Rete Italia con Formigoni. Quanto fatto in Abruzzo è, secondo Berlusconi “un risultato miracoloso – ha detto – per il quale siamo apprezzati in tutto il mondo: andate a vedere come sta chi ha perso la casa per l’uragano Katrina o chi ha perso casa per i terremoti in Giappone e Cina. Siamo orgogliosi di aver messo a disposizione in Abruzzo case sicure e eleganti. Bisogna far prevalere la ragione e il buonsenso, rispetto agli istinti più belluini di chi mette a repentaglio gli interessi del paese per calcoli politici meschini”.

Napoli ore 11,58

“In un Paese normale, aprire una palestra o un negozio di parrucchiera dovrebbe essere la cosa più semplice, da fare in 48 ore o al massimo in una settimana”. Lo afferma il vicepresidente dei deputati del Pdl, onorevole Osvaldo Napoli, secondo cui “più è corta la catena delle firme, più penetranti e veloci saranno i successivi controlli di legittimità”. Napoli replica così al ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, che in un intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera annuncia l’intenzione di presentare due emendamenti nell’iter di conversione del decreto legge sugli enti locali. “Gli emendamenti da lui preannunciati vanno nella direzione giusta – sostiene Napoli – però in quella direzione bisogna fare di più. Calderoli sa che già le leggi Bassanini del 1997, per esempio, stabilivano l’obbligo della firma del dirigente su atti amministrativi nati da un impulso del potere politico. Il problema – sottolinea – è la catena troppo lunga di quegli atti: lì si annida il diavolo della corruzione e della “mazzettà. Quella catena va accorciata drasticamente e al politico va restituita la responsabilità di firma dell’atto finale”.

Napolitano ore 11,03

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della manifestazione promossa oggi a Stella nel ventennale della scomparsa di Sandro Pertini, avvenuta il 24 febbraio 1990, ha inviato un messaggio di “sincera partecipazione e vivo apprezzamento per l’iniziativa in ricordo di uno dei padri fondatori dell’Italia democratica e repubblicana, custode dei suoi principi e ideali più alti”: “Rileggere la vicenda umana, politica e istituzionale del Presidente Pertini – si legge nel messaggio di Napolitano – significa ripercorrere un lungo tratto della storia dell’Italia contemporanea di cui egli fu appassionato protagonista: dalla Grande Guerra alla crisi dello Stato liberale, dall’avvento del fascismo alla Resistenza e alla nascita della repubblica. Nel solco della più nobile tradizione socialista egli combatté per la piena affermazione dei valori fondamentali di libertà, democrazia e giustizia sociale, in nome dei quali affrontò con grande coraggio e dignità anche il carcere e l’esilio. A lui, personalità di indiscutibile prestigio e di alto profilo morale, universalmente rispettata per la sua storia di intransigente militante antifascista e di capo della Resistenza, il Parlamento si rivolse per affidargli la più alta carica dello Stato durante anni drammatici per la nostra giovane repubblica. E in quella veste egli seppe difendere la democrazia e la legalità costituzionale dagli attacchi destabilizzanti del terrorismo, battendosi con pari tenacia contro la piaga della corruzione e per uno Stato più moderno al passo con le esigenze del processo di integrazione europea. Grazie allo slancio ideale, alla esemplare rettitudine, all’inconfondibile tratto di umana schiettezza e alla straordinaria capacità di comunicare, che lo caratterizzarono, Pertini è riuscito ad avvicinare i cittadini alle istituzioni, diventando un modello di impegno civile e morale per tutti gli italiani”.

Gasparri ore 10,26

Con il disegno di legge anticorruzione il Pdl deve dare “un segnale morale morale al paese e non accettiamo lezioni da questa sinistra che è coinvolta con vicende in ogni parte d’Italia”. Lo sostiene Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, che è intervenuto all’iniziativa di Rete Italia a Riccione (Rimini). “Dobbiamo sostenere – ha detto Gasparri – quello che Berlusconi ha proposto, mi auguro che tutti i ministri siano coerenti con l’impostazione di Berlusconi, perché combattere la corruzione è una priorità e servono norme più severe”.

Cicchitto ore 10,19

“Si deve fare stando attenti a mantenere quei tratti garantisti che costituiscono la caratteristica di queSto governo e del Pdl”. Lo ha detto il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto parlando del ddl anticorruzione. Sul pericolo di una nuova tangentopoli. Cicchitto ha voluto fare un distinguo: “tangentopoli era un sistema che coinvolgeva tutti i grandi gruppi industriali italiani senza eccezione alcuna e tutti i partiti Pci compreso. Oggi non c’é un sistema, i partiti sono molto più leggeri, sono dotati di un finanziamento pubblico e le correnti non vengono finanziate in modo irregolare. Gli unici casi che ci sono sono casi di arricchimento personale ed intreccio tra burocrati che hanno un grande peso, imprenditori e uomini politici a livello individuale”. La partita – ha concluso – è quindi diversa rispetto agli anni ’80 e ’90.

Perina ore 10,12

“C’é una sensazione di disagio perché viene annunciato un disegno di legge contro la corruzione e poi non viene varato dal governo. Anzi, nel Pdl c’é tutta una rincorsa ad argomentare le ragioni del rinvio: per noi invece è stata un’occasione perduta”. E’ quanto afferma in un’intervista a Repubblica, Flavia Perina, direttore del Secolo di Italia e deputato Pdl. Secondo Perina nel partito “c’é un problema di trasparenza” e, quindi, osserva “magari i birbantelli si scoprirà che sono venti. Serve comunque un codice etico per non candidarli”. “Non basta – aggiunge sulle liste elettorali – non mettere in lista chi è già stato condannato. Nei partiti si conoscono le aree di opacità prima che intervenga la magistratura”. Al premier Silvio Berlusconi che ha denunciato “giochi di potere” interni, Perina replica: “I giochi interni esistono in tutti i partiti. Il fatto è che il Pdl non ha ancora sviluppato dialettiche trasparenti per arrivare a una corretta vita democratica. Quando mancano i luoghi di dibattito aperto – sottolinea -, restano le manovre di corridoio”.

Calderoli ore 9,27

“I tecnici dovranno firmare gli atti amministrativi dei politici e le partecipate finiranno nei bilanci dei Comuni”. E’ il contenuto dei due emendamenti che il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, presenterà su “mandato” del premier Silvio Berlusconi “già martedì in commissione alla Camera nell’iter di conversione del decreto legge sugli enti locali”. Intervistato dal Corriere della Sera, Calderoli spiega: “Noi vogliamo dare un segnale di serietà: che questa volta il problema della corruzione lo si affronta alla radice imponendo nuovi controlli agli enti locali e alla pubblica amministrazione. E poi, certamente, se c’é chi sgarra lo si colpisce duramente”. Ma, aggiunge Calderoli, “se uno è corrotto non sono sei mesi di carcere in più a spaventarlo”. Per quanto riguarda le norme sulla ineleggibilità dei condannati, Calderoli spiega che la Lega invita il Pdl a imitarla adottando “una regola di comportamento, deontologica, più che una norma” e cioé: “non si candida nessun condannato per reati contro la Pa: questa cosa la si può fare subito”. Infine sui tempi del ddl anti-corruzione, Calderoli assicura che sarà definito entro la prossima settimana.

Alfano ore 9,14

“Andremo avanti con il testo approvato alla Camera”. “Questo ddl è una delle prime azioni in materia di giustizia”. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, in un’intervista alla Stampa parla del provvedimento sulle intercettazioni. Per quanto riguarda l’inasprimento delle pene per i reati di corruzione proposto dal premier Silvio Berlusconi, Alfano spiega che il governo “fa sul serio”. Per questo non si procederà per decreto ma con un disegno di legge. “Si tratta di una materia così delicata che l’iter parlamentare ordinario – afferma Alfano – offre maggiori elementi di ponderatezza sulle scelte”. Al leader dell’Italia dei Valori che ha però accusato il governo di stare facendo demagogia, il Guardasigilli replica: “In questa opposizione di Di Pietro c’é tutto Di Pietro: se facciamo i decreti parla di regime, se facciamo un ddl ordinario ci rimprovera di non fare sul serio”. Sul tema delle frizioni nel partito emerso con la vicenda del coordinatore Denis Verdini risultato indagato nell’ambito dell’inchiesta sul G8, Alfano osserva che “i coordinatori hanno lavorato bene” e invita a “lasciarli continuare lavorare”. “Ero ragazzino quando sentii parlare per la prima volta del dopo Berlusconi – afferma poi a proposito della successione del premier – invece lui sta per iniziare la nuova stagione delle riforme”.