Dopo Ruby, panico tra olgettine. Michelle Conceicao: “Hanno taciuto per i soldi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Giugno 2013 - 11:15 OLTRE 6 MESI FA
Dopo Ruby, panico tra olgettine. Michelle Conceicao: "Hanno taciuto per i soldi"

Michelle Conceicao

MILANO – La condanna di Silvio Berlusconi al processo Ruby ha scatenato il panico tra le olgettine. Tra 90 giorni, in concomitanza con il deposito della motivazione dei 7 anni a Berlusconi avverrà anche la trasmissione in Procura delle deposizioni di 32 testi ordinata dal Tribunale di Milano: saranno tutti indagati per falsa testinonianza e tra le olgettine sale la paura. C’è chi non si preoccupa e continua a negare e chi come Michelle Conceicao, al sicuro dal Brasile, ammette: “La verità è che le ragazze hanno paura. Hanno taciuto per paura e anche perché si aspettavano da lui una quantità di soldi. Qualunque persona che ha difeso Berlusconi rischia”.

La brasiliana che la sera del 27 maggio chiamò Silvio Berlusconi per informarlo che Ruby era in questura, ha raccontato di aver visto Berlusconi fare sesso con Ruby. Michelle è stata espulsa dall’Italia e ora si dice “molto contenta”. “Contenta di non essere a Milano”. Andrea Galli e Cesare Giuzzi hanno raggiunto telefonicamente alcune ragazze per il Corriere della Sera:

Aggrappate a tenerissime, per quanto fanciullesche, scuse. Un’affabile Marystelle Garcia Polanco incolpa il cellulare a corto di credito. Imma De Vivo insiste con un “Pronto? Pronto?” come in preda a un attacco di sordità. E se Imma mai crollerà, fino a tarda sera, mai inciampando, mai abboccando, la signora Polanco, più che altro per non rovinarsi il resto del giorno, a un certo punto, anzi quasi subito, si concede: “I sette anni di condanna? Me li aspettavo, lo sapevano tutti. Adesso non vorrei si mettessero a colpire anche noi”. Ci sta pensando? “Ci penso con l’avvocato. Vede, è un po’ difficile”. Cosa è difficile? “Non lo so. Ma potrei presentarmi dai magistrati prima che mi chiamino…”. Chissà se ci andrà anche Roberta Bonasia. Che ne pensa Roberta? “Mmmhhhh”. Cosa teme? “Il problema, vede, è che non posso parlare”. In che senso? “Non posso, mi perdoni”.

Scappano, non vogliono farsi trovare, ma c’è pure chi come Iris Berardi se ne infischia: “Non so nemmeno cosa è successo, chi se ne frega”. E chi continua ad avere la bocca cucita come Manuela Ferrera: “Non parlo. Ho raccontato la verità”. Poi sembra quasi correggersi: “Ho raccontato quel che dovevo. comunque… Silvio si è conosciuto con i miei genitori e loro mai avrebbero mandato la figlia da una cattiva persona, diciamo da un pedofilo, mi sbaglio?”.

Ce n’è soltanto una infine che ci tiene a farsi trovare per sfoggiare la solita retorica anti-magistratura: il suo nome è Miriam Loddo.

Teme la prigione? «Visto che accanimento contro Silvio? Ci sono assassini in libertà, che escono e scrivono libri e si fidanzano. Io, casomai dovessi ripresentarmi in tribunale, non cambierò una virgola rispetto all’iniziale deposizione». Entrando un poco nel dettaglio… «Avete sentito la quantità incredibile di soldi spesi per le intercettazioni?». Sicuramente, ma riguardo alla sua posizione… «Una rottura di scatole, questo è stata l’inchiesta, una gran rottura di scatole. La nostra vita, la nostra carriera…». Lei e Silvio avete avuto recenti incontri? «La saluto, devo finire degli studi per l’università… La verità è una». Cioé? «Davvero, ho da fare». Non può abbandonarci proprio ora: a proposito di verità… «Niente».