Draghi: avete trascurato anziani e vaccinato lobby. Le Regioni: chi, io?

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 25 Marzo 2021 - 10:32 OLTRE 6 MESI FA
Draghi: avete trascurato anziani e vaccinato lobby. Le Regioni: chi, io?

Draghi: avete trascurato anziani e vaccinato lobby. Le Regioni: chi, io? (Foto d’archivio Ansa)

Draghi in Parlamento, appena ieri: “Alcune Regioni hanno trascurato i loro anziani a vantaggio di gruppi che vantano priorità in base a qualche loro forza contrattuale”. Nel nostro paese non ci si prende mai troppo sul serio e anche stavolta è e sarà così. Perché a prendere sul serio quel che il Presidente del Consiglio relaziona ai parlamentari sull’azione delle Regioni si dovrebbe tradurre le parole di Draghi in un attestato di inaffidabilità delle Regioni. Inaffidabilità più che inefficienza.

Draghi e i vaccini: Priorità vantate

Vantate, quindi non oggettive. Le priorità vantate dai professori universitari, dagli avvocati, dai docenti di discipline da tempo bloccate e non in atto, dagli amministrativi e impiegati di settori satelliti della Sanità, di magistrati (pochi) e di imbucati vari (molti). Un milione e quattrocentomila dosi di vaccino iniettate secondo queste priorità vantate.

Non vaccinati per non sprecare fiale, vaccinati in base a priorità vantate. Vantate e non fondate. Priorità anche tentate e qualcuna per fortuna non andata a buon fine come quella per i giornalisti o i parlamentari stessi.

Vaccini: priorità vantate, infondate e però riconosciute

Qui la cosa più grave (e più vera) nelle parole di Draghi: le Regioni, cioè la politica a livello tanto vantato di territorio ha dato dimostrazione di come intenda il “territorio”: clientela e lobby hanno ascolto garantito. “Gruppi che vantano priorità in base a qualche loro forza contrattuale”. Cioè gruppi che sono in grado di fare pressione sulla politica e sugli amministratori regionali, pressione in nome della quantità e “qualità” degli iscritti ad Ordine professionali o alle associazioni delle categorie di appartenenza. Gruppi atti a mostrare “forza contrattuale” sulla politica e abituati a vedersela riconosciuta. Riconosciuta dalle Regioni, almeno alcune, al punto da indurre alcune di esse niente meno che a “trascurare i propri anziani”.

La risposta delle Regioni a Draghi? Un corale: chi, io?

La risposta delle Regioni al presidente del Consiglio è stato un corale: chi, io? Nessuno ha ammesso e riconosciuto il benché minimo sbaglio, tanto meno l’aver ceduto a gruppi in grado di mostrare forza contrattuale. Negazione di massa dell’accaduto (1,4 milioni di vaccinazioni per persone fuori dal sistema sanitario e di ogni età tranne quella degli ottantenni e settantenni).

Nessuna Regione ha fatto la minima auto critica per le migliaia e migliaia di casi di anziani ancora da vaccinare mentre trentenni, quarantenni e cinquantenni il vaccino lo hanno avuto per priorità vantate e non fondate. La risposta delle Regioni è stata dunque un negare l’accaduto, premessa indubbia del perseverare, all’occasione, nel riconoscere priorità in base alla forza contrattuale dei gruppi. Fanno così le Regioni, è nella loro natura. E non c’è governo, Stato o Draghi che possa mutarla.